Contratti "eterni" per gestire gli impianti: l'Antitrust interviene su Milanosport

La società gestisce gli impianti milanesi dal 1964 e con l’ultima proroga lo farà fino al 2050. Per questo l’Antitrust ha deciso di intervenire, chiedendo un cambiamento.

Milanosport gestione piscine
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L’Antitrust ha deciso di intervenire forse per la prima volta su un servizio non a rete. Oggetto della sua attenzione – scrive Il Sole 24 Ore – è l’affidamento del servizio di gestione degli impianti sportivi alla società in house Milanosport, che gestisce come noto ben 24 impianti del Comune di Milano.

L’autorità ha osservato che «la gestione degli impianti sportivi […] risulta affidata alla società Milanosport di fatto fin dal 1964». L’ultimo affidamento sarebbe dovuto scadere nel 2020 ma, nel 2018, il consiglio comunale ha nuovamente fornito l’indirizzo di modificare la durata del contratto di servizio per ulteriori 30 anni e quindi fino al 2050.

Milanosport gestione piscine – Le criticità rilevate

Per l’Autorità, però, viene così ignorato «il principio della durata limitata e determinata degli affidamenti e il principio di proporzionalità, in base al quale la durata degli affidamenti comunque non deve eccedere il tempo necessario ad ammortizzare gli investimenti e a remunerare i capitali investiti» e non si tiene conto del fatto che la «una proroga dell’affidamento, oltre i termini fissati nell’originaria procedura di aggiudicazione, dovrebbe rappresentare una circostanza del tutto eccezionale e temporalmente limitata», visto che impedisce «il ricorso a gestioni dei servizi pubblici locali maggiormente efficienti, per cui è essenziale che “lo strumento della proroga sia confinato a situazioni eccezionali ed imprevedibili non altrimenti gestibili”».

Nel caso di specie, l’affidamento del servizio di gestione dei 24 impianti sportivi comunali a Milanosport non è quindi conforme ai principi concorrenziali. Per l’Antitrust «emerge chiaramente un uso distorto dell’istituto della proroga, con durate particolarmente lunghe e ingiustificate, a cui il Comune di Milano ha fatto ricorso al fine di mantenere in capo a un soggetto, peraltro inefficiente, la gestione degli impianti sportivi del Comune, eludendo la normativa proconcorrenziale in tema di concessione di servizi e affidamenti di servizi pubblici locali già all’epoca vigente».

In ragione di ciò, «l’Autorità auspica che il Comune di Milano ponga in essere tutte le misure necessarie ad assicurare un corretto svolgimento delle dinamiche concorrenziali nell’ambito delle procedure di affidamento del servizio di gestione degli impianti sportivi e ricreativi, dei centri balneari e delle piscine di proprietà comunale, al fine di garantire, a beneficio degli utenti, che il servizio sia espletato con alti livelli di qualità, sicurezza e alle migliori condizioni economiche».

Tocca adesso al Comune rispondere alla segnalazione, ma è chiaro, quale che sia la conclusione della procedura, che sarà sempre più difficile – spiega Il Sole 24 Ore – poter affidare i servizi per il tramite di deliberazioni e decisioni di affidamento debolmente motivate.