Fagioli alla Procura FIGC: «Mi ha dato Tonali l’app per scommettere»

«Non so se scommetta sul calcio», aveva poi risposto Fagioli alla domanda puntuale del procuratore su Sandro Tonali, un altro dei calciatori coinvolti.

 

Fagioli app scommesse
(Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images)

Si arricchisce di dettagli il nuovo scandalo che ha colpito il calcio italiano e che riguarda alcuni dei calciatori più giovani nel giro della Nazionale. La decisione di autodenunciarsi da parte di Sandro Tonali – centrocampista ex Milan e ora in forza al Newcastle – sarebbe maturata dopo l’interruzione del ritiro a Coverciano e il sequestro del cellulare da parte dei pm torinesi.

Ma soprattutto – spiega Il Messaggero nella sua edizione odierna – alla luce degli incontri con i suoi avvocati e procuratori. Sono stati giorni di forte tensione per il giocatore che intanto è rientrato nel Regno Unito, ma che avrebbe già preso appuntamento per trovarsi personalmente davanti al procuratore Giuseppe Chinè e riferire in merito alle scommesse sulle piattaforme illegali.

Era stato proprio uno degli altri calciatori coinvolti, Nicolò Fagioli, che ha consegnato alla procura federale il cellulare, a riferire a Chinè i dettagli sul dramma della ludopatia, ma anche la circostanza che l’applicazione per le scommesse illegali sul suo cellulare l’aveva ricevuta proprio da Tonali. «Non so se scommetta sul calcio», aveva risposto Fagioli alla domanda puntuale del procuratore.

Ma evidentemente l’ex milanista, dopo il sequestro del telefonino, si è reso conto che proprio dallo smartphone sarebbero emersi elementi concreti per l’inchiesta della procura federale e di rischiare un deferimento con una squalifica dal campo superiore a tre anni. Con l’ammissione di colpevolezza potrà ottenere il dimezzamento della pena.