Rivoluzione UEFA ed ECA: si studia una Superlega con tre serie

La Federcalcio europea starebbe studiando una vera e propria rivoluzione per le coppe europee, con molte più sfide e l’ipotesi di spostare le gare nei weekend.

Nuove regole multiproprietà UEFA
Aleksander Ceferin (Foto: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images)

Sono passati solamente due anni dal tentativo di lancio fallito della Superlega, un torneo composto da membri permanenti che aveva l’obiettivo di raccogliere molte più risorse rispetto a quelle garantite dalla UEFA ai club con il suo torneo di punta: la Champions League. Dall’aprile del 2021 la situazione si è evoluta, con la UEFA che ha deciso di rivoluzionare il format della Champions e i membri fondatori della Superlega ancora in attesa di un parere della Corte di Giustizia dell’Ue sul monopolio della Federcalcio europea.

Ora, secondo quanto svelato da El Pais, proprio la UEFA – con la collaborazione dell’Associazione dei Club Europei (ECA) – starebbe affinando l’idea di una sua Superlega, con tre serie da 18 squadre ciascuna e l’addio alle coppe europee per come abbiamo imparato a conoscerle finora (Champions League compresa): Superlega, Lega Europa e Lega Aspirante. Tra la seconda e la terza divisione ci sarebbero quattro promozioni e retrocessioni.

UEFA nuova Superlega – Il problema dei campionati nazionali

Tra la prima e la seconda ce ne sarebbero invece solamente due, perché i club più potenti – secondo il quotidiano spagnolo – non vogliono rischi. Minacciano ancora di sciogliersi separatamente se la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sarà contraria al monopolio UEFA sui tornei calcistici. E chiedono che la loro eventuale retrocessione non venga decisa dalla classifica di un anno, ma dalla media delle ultime tre o cinque. Non vogliono che una brutta stagione li releghi alle serie inferiori.

Per poter dare vita al progetto – che inizierebbe al termine del ciclo di diritti 2024-2027, quello della nuova Champions – vanno chiaramente risolti dei problemi. Partecipare a 34 partite europee sarebbe un disastro per il calendario. L’idea sarebbe quella di dividere ciascuna divisione in due gironi, con una fase finale. Poi c’è il ruolo delle leghe nazionali. Si ipotizza che la conquista del titolo o una buona posizione nel proprio campionato possa valere un bonus in denaro, e forse più punti nella classifica della Superlega.

I club potrebbero espandere le proprie rose a 34 giocatori per competere sul fronte europeo e nazionale. E poi, uno dei temi più sentiti: weekend dedicati alle competizioni europee o a quelle nazionali? Con il passare del tempo un torneo di questo tipo andrà a invadere inevitabilmente il fine settimana. L’ipotesi è sul tavolo, ora non resta che capire se i pezzi di questo intricato puzzle si incastreranno.