La Federcalcio inglese (FA) sta cercando di scoprire se un potente agente sportivo abbia presentato prove false durante un’udienza arbitrale che coinvolge un calciatore della Premier League. Secondo quanto riportato da The Times, un’indagine della polizia avrebbe scoperto che un procuratore ha fornito prove incomplete per un’udienza privata davanti alla FA per risolvere una controversia tra l’agente e un calciatore per cui aveva operato in un trasferimento tra due club di Premier League.
Prima dell’udienza, il tribunale ha chiesto espressamente all’agente di fornire alcune informazioni a tutte le parti interessate. L’agente lo ha fatto tramite i suoi avvocati. Tuttavia, gli agenti di polizia sono stati in grado di identificare prove che suggerivano che le informazioni fornite fossero state modificate.
In una breve dichiarazione a The Times, la FA ha confermato che la questione era effettivamente oggetto di indagine. «La nostra indagine è in corso, quindi non possiamo commentare ulteriormente al momento», ha detto un portavoce dell’organo di governo. L’indagine della polizia ha rivelato una serie di preoccupazioni sul sistema di risoluzione delle controversie private nel mondo del calcio.
Le controversie sono comuni nel calcio e possono riguardare club e giocatori, manager e club, giocatori e agenti o agenti e club. Questi rientrano nelle normative FA e sono conosciuti come “arbitrati”. In effetti, le controversie che rientrano in questo ambito di applicazione devono essere risolte mediante arbitrato.
I tribunali arbitrali hanno ampi poteri legali per risolvere le controversie e sono inoltre indipendenti. Tuttavia, fonti hanno riferito che gli agenti di polizia sono rimasti sorpresi dal fatto che le prove non vengono sempre verificate ai livelli richiesti dal sistema di giustizia penale. In un altro caso, che riguardava una disputa tra un club e il suo ex manager, gli agenti hanno notato ancora una volta che le prove non erano state verificate secondo gli standard attesi.
Di ulteriore preoccupazione è il fatto che gli esiti dei tribunali spesso rimangono privati. L’agente indagato ha perso la controversia a favore del calciatore della Premier League – alla fine le prove non avevano alcuna attinenza con il caso – ma l’accertamento contro è rimasto confidenziale e la persona in questione ha potuto continuare a lavorare nel calcio senza macchiare la sua reputazione.