Torna da oggi su Rai 2 90° Minuto, programma storico della Rai che Paola Ferrari – chiamata ancora a dirigerlo – ha condotto per nove edizioni. «Ricominciamo quasi da zero, format rinnovato. È un ritorno dopo aver fatto con Adriano Panatta Domenica Dribbling, la nostra coppia aveva funzionato molto bene. Ci hanno separato ma spero in futuro di ritrovarlo. Quest’anno, sono un po’ gelosa, è alla Domenica sportiva con Simona Rolandi. Ma io ho Paolo Paganini e Marco Tardelli, quindi non mi posso lamentare».
Il marchio 90° Minuto è storico per la tv di Stato: «La Rai deve rafforzare i marchi e le trasmissioni che rappresentano la storia dell’azienda, è giusto guardare avanti ma senza dimenticare il passato. È vero che tutto cambia, che ci sono le piattaforme, ma per un certo pubblico ci sono titoli che hanno un valore di famiglia. Per me è un piacere raccontare il calcio a chi non ha abbonamenti, l’impegno è anche dare spazio e dignità alle squadre meno blasonate ma che sono importanti per i tifosi», racconta in un’intervista a La Repubblica.
Poi, un’idea per la trasformazione del programma. «Da anni penso che sarebbe bellissimo portare Novantesimo minuto nelle piazze, da quelle più complicate, nelle realtà difficili, alle più piccole, per rinsaldare il legame con il territorio; insomma, fare un giro d’Italia del calcio. L’azienda lo sa, e lo sa il direttore di Rai Sport Jacopo Volpi. Chiaramente è un’operazione costosa, ma per me funzionerebbe. Magari un giorno ci riusciremo. Intanto sono orgogliosa che ci siano due donne nei programmi sportivi più importanti: Simona e io».
Infine, calcio a parte, una battuta su cosa le piacerebbe fare: «Sogno un programma come Atlantide, avevo un’immensa ammirazione per Andrea Purgatori. Da tempo averi voluto realizzare un documentario con lui ma non aveva tempo. La replica della sua puntata su Ustica dopo le parole di Giuliano Amato, mi ha commosso».