Caso Pogba, sul farmaco assunto era indicato il rischio doping

L’etichetta presente sulla confezione avrebbe avvisato dei possibili rischi legati al doping, ma il centrocampista non se ne sarebbe accorto.

Pogba farmaco rischio doping
(Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

Paul Pogba non ha pace. Dopo i recenti e continui infortuni, ora è il doping a sconvolgere questa fase della sua carriera. Per il calciatore verranno richieste le controanalisi in queste ore e serviranno sette giorni lavorativi al massimo per avere l’esito. Difficile che la situazione cambi, e nel frattempo la Juventus aspetta: il club sa di aver compiuto tutte le azioni corrette e di non correre rischi.

Ora Pogba dovrà compilare una sorta di formulario in cui elencare tutte le sostanze assunte negli ultimi mesi per risalire al prodotto che ha lasciato tracce di testosterone. E poi per dimostrare, in caso di positività confermata e di squalifica, l’involontarietà del gesto. Dalle ultime ricostruzioni, il problema sarebbe un integratore di cui la Juventus non era a conoscenza: nei suoi viaggi in Florida, Pogba lo avrebbe assunto a Miami su indicazione medica da specialisti legati alla sua famiglia.

Una leggerezza che, secondo alcune ipotesi, sarebbe aggravata dal fatto che – secondo quanto riportato da Tuttosport – le indicazioni sui rischi del prodotto in questione sarebbero state ben visibili sull’etichetta presente sulla confezione. Un’ingenuità che potrebbe costare molto cara a Pogba: dai due ai quattro anni di squalifica, con la pena raddoppiata se dovesse essere accertato il dolo.

La speranza del centrocampista è di riuscire a farsi riconoscere la buonafede. Per un calciatore di 30 anni uno stop di quattro anni significherebbe vedere compromessa la carriera e la Juventus a quel punto potrebbe agire, annullando il contratto in essere fino al 2026 da oltre 10 milioni lordi.