L’inchiesta torinese sui bilanci della Juventus si sposta a Roma. E adesso l’attesa si concentra sul motivo che ha spinto la quinta sezione della Corte di Cassazione a prendere questa decisione: potrebbe risultare una rivoluzione e coinvolgere altre inchieste per reati legati alla Borsa, ai bilanci e alle comunicazioni sociali.
Inchieste che da tempo – scrive Il Fatto Quotidiano nella sua edizione odierna – sono incardinate nella procura di Milano dove, appunto, ha sede la Borsa e che potrebbero, su richiesta delle difese, essere invece dirottate su Roma. Ma solo la lettura delle motivazioni potrà sciogliere i dubbi. Nel caso della Juventus, tutto ruota intorno al comunicato diffuso dalla società bianconera il 20 settembre 2020: il club annuncia agli azionisti l’approvazione del progetto di bilancio del giugno 2019.
Bilancio che, secondo la procura di Torino, non corrisponde alla realtà. Per gli inquirenti, il reato si è consumato nel luogo in cui l’informazione è stata redatta e messa in rete, quindi Torino. Per la difesa della Juventus, invece, nel luogo in cui si trova la Borsa, quindi Milano o, in subordine, Roma, dove sono allocati i server. Ed è proprio quest’ultima la scelta espressa dai magistrati della Cassazione.
A Roma, per la precisione, ci sono i server legati alla Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ovvero il massimo organismo di controllo. Il reato si consuma quindi già nel momento in cui la comunicazione viene trasmessa alla Consob, che ha i suoi server a Roma e, in attesa di leggere le motivazioni, sembra proprio questa la ragione che ha spinto la Cassazione a optare per la competenza della procura capitolina.
Toccherà adesso a piazzale Clodio occuparsi dell’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, che vede indagati l’ex presidente bianconero Andrea Agnelli, l’ex vicepresidente del CdA Pavel Nedved, l’ex Chief Football Officer Fabio Paratici (e altri dirigenti) per reati che vanno dalle false comunicazioni sociali, alla manipolazione del mercato, passando per dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e ostacolo alle autorità di vigilanza.