Roberto Mancini torna ad allenare? Servirà l’ok dalla FIGC

L’ormai ex Ct della Nazionale dovrà comunque avere il via libera di Gravina per tornare ad allenare. Decadono anche alcuni rapporti di sponsorizzazione.

Mancini risoluzione FIGC
Roberto Mancin (Foto: Shaun Botterill - UEFA/UEFA via Getty Images)

Se Roberto Mancini vuole allenare ancora — senza il rischio di incorrere in contenziosi legali o addirittura di dover restare fermo per un po’ — non basteranno le dimissioni comunicate all’improvviso alla vigilia di Ferragosto dal ruolo di Ct della Nazionale. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, una penale economica in caso di addio non esiste, ma le dimissioni vanno accettate.

Servirà quindi una risoluzione consensuale del contratto con la Federcalcio. Sono le normative sportive a chiederlo. In pratica, un tesserato ha il diritto di liberarsi di una situazione che non “sente” più, ma è sempre richiesto l’accordo con l’altra parte interessata (in questo caso la Federcalcio) per assumere un eventuale incarico con una nuova squadra.

Non c’è una vera e propria clausola di rescissione nel contratto di Mancini. C’era invece la possibilità di liberarsi unilateralmente in caso di arrivo tra i primi quattro a EURO 2024 (torneo che prevedeva anche l’esonero automatico in caso di mancata qualificazione) o al Mondiale del 2026, prospettiva chiaramente ormai irrealizzabile.

L’ex Ct e i suoi rappresentanti dovranno sedersi a un tavolo e parlare quindi con il presidente Gravina. Non solo, con l’abbandono della panchina azzurra si concluderanno anche alcuni rapporti di sponsorizzazione. Negli ultimi anni Mancini è diventato testimonial di Poste italiane, Telepass e Facile ristrutturare in quanto Ct azzurro. Venuto meno il “presupposto”, queste sponsorizzazioni di fatto decadono.