L’Arabia ci prova: una “wild card” per la UEFA Champions League

I sauditi sarebbero intenzionati a premiare così il vincitore della Saudi Pro League, consentendogli di partecipare al torneo di calcio per club più prestigioso.

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(Foto: FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Le voci si rincorrono nella sede della Federcalcio araba a Riyad e negli uffici dove lavorano i dirigenti dei club più importanti del Paese, quelli controllati direttamente dalla famiglia reale e in particolare dal PIF, il Public Investment Fund del Paese: gli arabi hanno intenzione di prendere parte alla UEFA Champions League, la massima competizione europea per club.

Secondo quanto riportato dal sito de Il Corriere dello Sport, i sauditi hanno già due competizioni internazionali di assoluto prestigio come l’Arab Cup che si disputa in estate (vinta pochi giorni fa dall’Al-Nassr di Ronaldo) e la tradizionale Champions League d’Asia, ma gli sceicchi avrebbero messo anche nel mirino la massima competizione del vecchio continente.

Arabia Saudita wild card Champions League – L’idea saudita

L’idea sarebbe quella di formulare alla UEFA una richiesta ben precisa: avere una “wild card” per accedere alla nuova formula del torneo nella stagione 2024/25, quando il format della competizione sarà rivoluzionato e si passerà non soltanto a 36 squadre, ma anche a un girone unico con 8 partite per squadra contro formazioni tutte differenti.

Il posto aggiuntivo sarebbe dedicato alla squadra vincitrice della Saudi Pro League, il massimo campionato di calcio arabo. Questo permetterebbe a società come l’Al-Ittihad e l’Al-Ahli di Gedda o l’Al-Nassr e l’Al-Hilal di Riad di acquisire ancora più prestigio internazionale, di confrontarsi con i migliori club del vecchio continente e di far crescere esperienza e competenze di club che sono ancora acerbi dal punto di vista dell’organizzazione societaria. Una mossa comunque non semplice, che coinvolgerebbe inevitabilmente non soltanto la Federcalcio europea, ma anche quella asiatica, e che sottrarrebbe un posto a una squadra del nostro continente.

Non solo. Appare paradossale che, in questo modo, anche alcuni dei grandi campioni che la stessa Champions ha “perso” con l’esodo verso l’Arabia possano tornare a illuminare la manifestazione. La Champions nel mirino, un altro obiettivo che il calcio arabo si pone per diventare un punto di riferimento assoluto su scala globale.