Di Nunno: «Il Lecco farà la B. Non ho rubato nulla, gli altri imbrogliano»

Il Collegio di Garanzia del CONI ha rimescolato le carte per l’ammissione del club bluceleste dopo il pronunciamento favorevole del Consiglio Federale. Ora la società lombarda si rivolgerà al Tar, ed eventualmente al Consiglio di Stato, con un sempre più probabile rinvio dell’inizio dei campionati di Serie B e C.

Lecco
Il logo del Lecco

La sentenza del Collegio di Garanzia del CONI ha rimischiato nuovamente le carte per quanto riguarda le ammissioni ai prossimi campionati di Serie B e C. Se per la Reggina e Siena è arrivato un altro no, dopo quello della Covisoc e del Consiglio Federale, per il Lecco si è tornati al rischio esclusione. Ora la palla passa al Tar, come preannunciato da tutti i club coinvolti. E i campionati rischiano seriamente di slittare in avanti.

Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, la società bluceleste è sicura di aver rispettato tutte le procedure per adempiere agli obblighi richiesti dalla FIGC per potersi iscrivere al campionato cadetto, conquistato sul campo grazie alla vittoria dei playoff di Serie C. «Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli: noi faremo la B – ha dichiarato il numero uno del club Paolo Di Nunno -. Andiamo avanti come se nulla fosse. E facciamo il mercato. È un incubo, e non so chi lo voglia. So soltanto che fino a settembre non cominceranno i campionati».

Infatti, tutte le società coinvolte sono in una posizione di stallo, che potrebbe risolversi anche con la ripartenza dai dilettanti se le richieste di ammissione venissero respinte sia dal Tar che dal Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio. «Oggi abbiamo preso due ragazzi – continua Di Nunno riferendosi al mercato che in casa Lecco continua come se si dovesse affrontare la Serie B -. Due giovani. Vogliamo fare una squadra giovane, con loro si va meglio. In più ci saranno 3 o 4 vecchi giusti per guidarli».

Ma la testa, inevitabilmente, è anche ai ricorsi: «Il 2 andremo al Tar e poi al Consiglio di Stato, bisogna solo aspettare. Io sono una persona onesta, non trovo tanta gente come me: io faccio le cose giuste, non quelle che mi dicono. Io ho vinto il campionato, sono una persona corretta, non ho rubato niente, gli altri fanno gli imbrogli. Il Perugia con i guai che ha avuto si mette a fare ricorsi: è una vergogna. La verità è che vogliono andare in B soltanto per vendere meglio la società. Ci sono poteri forti che non mi vogliono dentro, sanno che faccio casino. E di materiale per fare casino in questo mondo ce n’è in abbondanza».

«Mi aspetto un intervento del Governo, tutta l’Italia parla di questa storia. So che il sindaco ha chiamato un ministro e ha fatto presente le nostre ragioni: dovranno frenare loro la rabbia dei tifosi di Lecco, che sono furibondi se verrà tolta loro la B». Sulla questione stadio: «Abbiamo trovato Padova e portato i documenti solo con tre giorni di ritardo. Il 20 il Prefetto di Padova era assente, non poteva firmare: è colpa mia? Vogliamo mettere con altri intrallazzi? Io pago e basta. Ho fatto anche richiesta di proroga senza avere risposta. Come fanno a dire che non è valida? Lo dirà la giustizia ordinaria: non vale il silenzio assenso? Noi abbiamo fatto tutto in tre giorni, bastava avere quella proroga e tutto sarebbe stato risolto».

In caso di non ammissione, Di Nunno ha le idee chiare: «Sarebbe la dimostrazione che non mi vogliono. Non è possibile, chi vince un campionato non può restare fuori, viene fuori un casino incredibile che farebbe muovere tutta l’Italia. Io non vado mai contro nessuno. Se sbaglio chiedo scusa, ho sempre fatto così, ma nessuno deve venire contro di me».