Fusione Samsung, la Corea del Sud dovrà pagare 100 milioni a Elliott

Il risarcimento è stato ordinato in relazione alla risoluzione di una controversia derivante dalla fusione del 2015 di due affiliate di Samsung.

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Paul Singer, fondatore di Elliott (copyright: Valeriano Di Domenico)

Il governo sudcoreano ha ricevuto l’ordine di pagare all’hedge fund Elliott circa 108,5 milioni di dollari (poco meno di 100 milioni di euro, al cambio attuale). Lo hanno dichiarato oggi lo stesso fondo statunitense e il Ministero della Giustizia, in relazione alla risoluzione di una controversia derivante dalla fusione del 2015 di due affiliate di Samsung.

Il tribunale della Corte Permanente di Arbitrato dell’Aia ha parzialmente accettato la richiesta di Elliott Investment Management per circa 770 milioni di dollari, dopo che il fondo attivista statunitense (che fino allo scorso anno era proprietario del Milan) aveva citato in giudizio il governo sudcoreano per il ruolo del National Pension Service (NPS), gestito dallo Stato, nell’approvare la fusione da 8 miliardi di dollari tra Cheil Industries e Samsung C&T.

Elliott – secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters – era un azionista di minoranza di Samsung C&T e si era opposto all’accordo, ritenendo i termini della fusione indebitamente sfavorevoli all’azienda. L’NPS, che ha approvato la fusione, deteneva una partecipazione maggiore in Samsung C&T ed era considerato un voto decisivo.

Nel 2022, la Corte Suprema della Corea del Sud ha confermato una condanna al carcere per Moon Hyung-pyo, ex Ministro della Salute e del Benessere, per aver esercitato pressioni sull’NPS affinché approvasse la fusione in relazione allo scandalo di corruzione che coinvolgeva l’ex Presidente sudcoreano Park Geun-hye, che è stata rimossa dal suo incarico.

 

Il tribunale arbitrale ha ordinato al Governo sudcoreano di pagare a Elliott circa 53,6 milioni di dollari di danni, più gli interessi di mora, oltre a 28,9 milioni di dollari di spese legali, ha dichiarato il Ministero della Giustizia, senza approfondire. Elliott ha accolto con favore la decisione in una dichiarazione e ha esortato la Corea del Sud a «pagare il premio finale piuttosto che perseguire procedimenti legali infondati per contestare la decisione del Tribunale».