Rivoluzione Serie A: il campionato cambierà nome all’estero

Il massimo campionato italiano di calcio adotterà un nuovo nome all’estero, dopo aver raggiunto un accordo da 10 milioni di euro con il Governo.

Perché è vietato il numero 88 sulle maglie
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Non soltanto gli obiettivi sui ricavi da diritti televisivi. Nella lunga intervista rilasciata ad As, l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo ha parlato anche dell’importanza del percorso europeo delle squadre italiane in questa stagione e svelato una novità importante sul nome del massimo campionato del nostro Paese all’estero.

Con tre finali europee, “Calcio is back” non è solamente uno slogan: «Non è per caso. Costruire un prodotto così buono porta nuovi investitori. I fondi hanno iniziato a negoziare con l’Italia perché siamo il campionato con più potenziale, visto che per decenni siamo stati i migliori. Dobbiamo migliorare negli stadi, ma la bellezza delle nostre città e la storia che portano è unica. Non è solo un campionato, è un Paese. L’Italia è un sogno per molte persone, al di là del calcio», ha esordito.

Poi, la rivelazione sul nuovo nome che il torneo assumerà all’estero: «Abbiamo chiuso un accordo da 10 milioni a stagione con il Governo: il nostro campionato fuori dall’Italia si chiamerà “Serie A Made in Italy”. È una crescita costante. Con la direzione aziendale di Michele Ciccarese, i nostri profitti aziendali sono passati dai 30 milioni di tre anni fa ai 70 di oggi».

Infine, una battuta sulla nuova formula per la Supercoppa italiana: «Abbiamo un accordo importante con l’Arabia Saudita. Durerà quattro stagioni, e con questo format potremo esportare quattro grandi club italiani. I risultati delle competizioni europee di questo corso dimostrano che la Serie A offre ogni anno protagonisti diversi e il vecchio format non rappresentava più la vivacità del calcio».