La cannabis in Europa: il mercato verso una crescita esponenziale?

Perché il mercato europeo della cannabis potrebbe essere un gigante dormiente pronto a risvegliarsi.

Cannabis Legale
(Credit Image: https://it.depositphotos.com)

Guardando oltre l’Atlantico, il mercato nordamericano della cannabis ha preso il volo, con la legalizzazione in molti Stati degli USA e in Canada. Al contrario, in Europa, la maggior parte dei paesi sembra ancora lontana da questo obiettivo.

Nella maggior parte dei Paesi europei, d’altronde, ancora oggi l’unica variante di cannabis liberamente acquistabile resta quella light. E questo è vero anche in Italia, dove numerose aziende si sono lanciate nella vendita di cannabis legale (vedere, ad esempio, l’e-commerce Justbob, noto player italiano che opera al livello internazionale), ma dove l’acquisto e il consumo delle varietà ad alto tenore di THC è ancora proibito severamente.

Eppure, secondo gli esperti il mercato europeo possiede un enorme potenziale in questo settore, un potenziale che, in base ai professionisti, non rimarrà inespresso ancora a lungo.

Nel seguente articolo approfondiremo questo tema, illustrando quali sono le prospettive future del settore della cannabis in Europa.

Il mercato europeo della cannabis: un potenziale da 55 miliardi di dollari

Il mercato della cannabis in Europa, incluso quello illegale, è stimato in 55 miliardi di dollari all’anno. Attualmente, quello legale vale circa 1 miliardo di dollari, rispetto ai 12-13 miliardi di dollari di quello statunitense. Nonostante ciò, i professionisti del settore credono nel potenziale del mercato europeo e prevedono che diventerà il più grande del mondo entro dieci anni.

La cannabis non psicoattiva è stata al centro di una giornata dedicata alla promozione del settore organizzata a Londra dalla banca d’investimento Bryan Garnier, che ha evidenziato le numerose varianti della pianta utilizzate in settori come la salute, la cosmesi, il benessere e l’alimentazione. Il CBD (cannabidiolo) è uno degli ingredienti attivi di questa pianta e viene venduto sotto forma di estratto o olio. Tuttavia, il mercato dei prodotti a base di cannabidiolo soffre a causa mancanza di regole chiare e ciò è fonte di problemi per i consumatori che, alla fine dei conti, non sanno cosa sia legale e cosa no.

Il confronto tra Nord America ed Europa: la cannabis tra legalizzazione e resistenze

I leader del settore guardano all’esempio nordamericano. Il Canada, ad esempio, ha legalizzato la cannabis l’anno scorso. Negli Stati Uniti, invece, la legge federale la considera una droga pesante, ma undici Stati e la stessa capitale (Washington D.C.) ne hanno legalizzato l’uso ricreativo.

E in Europa, invece?

Beh, nel nostro continente la situazione è ancora in divenire e, salvo alcune eccezioni come Malta e il Lussemburgo, la maggior parte dei Paesi sembrano ancora lontani dalla legalizzazione della cannabis. Questo nonostante una fetta via via maggiore dell’opinione pubblica sia sempre più favorevole a questo passo.

Guardiamo il caso del Regno Unito, ad esempio.

Qui, il partito liberaldemocratico ha proposto nel suo manifesto elettorale di legalizzare la marijuana. Quasi la metà dei britannici (il 48%, per la precisione) si è dichiarato favorevole, secondo un sondaggio pubblicato da YouGov per conto di un think tank del Partito Conservatore. Tuttavia, il dibattito rimane acceso e il sistema sanitario britannico, l’NHS, continua a sottolineare gli effetti nocivi dell’uso ricreativo della cannabis, tra i quali l’aumento del rischio di sviluppare malattie come la schizofrenia.

Ciononostante, il Regno Unito ha legalizzato l’uso terapeutico nel novembre 2018, una decisione arrivata dopo la storia di due bambini britannici affetti da epilessia che non hanno potuto usufruire di un trattamento a base di cannabis, creando una polemica. Sebbene i medici siano ora in grado di prescrivere farmaci a base della controversa pianta, tuttavia, è molto difficile per i pazienti ottenerli a causa della mancanza di trattamenti disponibili e di dati certi sulla loro efficacia.

Le start-up europee lottano per i finanziamenti mentre le aziende nordamericane dominano il mercato della cannabis

In ogni caso, in assenza di normative armonizzate e a causa della cattiva reputazione della cannabis, le start-up in Europa hanno difficoltà a trovare finanziamenti, mentre alcune aziende nordamericane sono già quotate in borsa, anche se, dopo aver visto le loro azioni impennarsi all’inizio, il loro andamento sui mercati è stato piuttosto caotico.

La più grande è senza dubbio Canopy Growth, quotata al NYSE, che ha una capitalizzazione di mercato di 6,6 miliardi di dollari, nonostante il calo del 46% su base annua del prezzo delle sue azioni. Segue la canadese Aurora Cannabis, con una capitalizzazione di mercato di 2,6 miliardi di dollari al NSE (con un calo del 58% rispetto all’anno precedente). Tra gli altri attori più importanti dall’altra parte dell’Atlantico ci sono gli americani Cronos (con una capitalizzazione di mercato di 2,4 miliardi di dollari sul Nasdaq-GS, e il cui prezzo delle azioni è sceso del 26% nell’ultimo anno) e Tilray (con una capitalizzazione di mercato di 2 miliardi di dollari sul Nasdaq-GS, il cui prezzo delle azioni è sceso dell’80% nell’ultimo anno).

Nonostante i vari ostacoli che si frappongono al mercato, i professionisti credono nel potenziale del mercato europeo, anche se ciò significa aspettare ancora qualche anno.