Passano i giorni e la Sampdoria rimane nel limbo fra la Serie B, vista la matematica retrocessione ottenuta quest’anno, e la Serie D, categoria in cui finirebbero i blucerchiati se la situazione societaria non venisse risolta entro la fine del mese, al massimo la prima settimana di giugno.
Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano Finanza, al momento ci sono tre soggetti interessati a prelevare le quote blucerchiate dalla famiglia Ferrero. Uno, quello in pole position, è il finanziere Alessandro Barnaba, che gode dell’appoggio dell’ex patron Edoardo Garrone. Barnaba finora non è riuscito a soddisfare a pieno tutte le parti in causa con la sua quinta offerta che è stata respinta dai creditori, in particolare da Sace, la società per azioni controllata da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, che ha garantito al club importanti finanziamenti per la sopravvivenza. Il no di Sace è arrivato per via della volontà di Barnaba di stralciare i debiti, pista non percorribile e che ha portato alla richiesta di riformulazione dell’offerta.
La questione della ristrutturazione del debito, a cui il CdA e gli advisor stanno lavorando da settimane, rimane quella più difficile da affrontare e dove si giocherà lo scontro decisivo per gli investitori. Sul tavolo, oltre a quella del fondatore del fondo Merlyn Partners, ci sono altre due offerte. Una è stata presentata dal gruppo Wrm di Raffaele Mincione, che però andrebbe a gestire direttamente la parte immobiliare che fa capo a Massimo Ferrero, finita nello stesso trust dove si trova la Sampdoria. Mincione, per il club blucerchiato, sta cercando dei partner che se ne vogliono occupare e che gli permetterebbero di chiudere definitivamente l’affare.
In gioco c’è anche l’Aser Ventures di Andrea Radrizzani, proprietario del Leeds, vicino alla vendita delle quote del club inglese al gruppo dei San Francisco 49ers e pronto a reinvestire il ricavato nella Sampdoria. Sia questa che quella di Mincione vengono definite due offerte «ben strutturate» ed entrambe chiedono che il debito bancario diventi “a scadenza” a 8 anni, ma senza nessuno stralcio allo Stato. Ma, secondo le fonti vicine al dossier Samp, queste due offerte «sono condizionate al fatto che Garrone dia lo stesso sostegno che sta dando a Barnaba».
Svelate le carte, ora bisognerà vedere se Barnaba sferrerà l’attacco decisivo con l’offerta che metta tutti d’accordo, quindi senza stralcio dei debiti garantita da Sace, o se uno degli altri due gruppi convincerà Edoardo Garrone a sposare il loro progetto e consegnare la Sampdoria a un nuovo proprietario prima che si avvii la procedura fallimentare che porterebbe i blucerchiati a ricominciare, con un altro nome, dalla Serie D.