Sky, insieme all’associazione no profit Lidia Dice, ha creato l’evento “Sky Inclusion Days con Figli ≠ Genitori” per una due giorni di testimonianze, performance, workshop, incontri e dibattiti presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, per riflettere sul tema del rapporto con la diversità in tutte le sue declinazioni: dalla parità di genere ai diritti delle persone LGBTQ+, dalla disabilità alla body positivity, dal background etnico all’inclusione digitale e a quella del linguaggio, con uno sguardo sempre attento al confronto tra generazioni e al rapporto tra genitori e figli.
Presente quest’oggi, fra gli altri ospiti, anche il blogger e imprenditore Salvatore Aranzulla. «Ogni giorno circa 700.000 italiani trovano risposta ai loro quesiti con uno dei miei articoli, che parlano di tutto dai social network a come utilizzare word o Excel – ha dichiarato Aranzulla –. Le domande poste negli ultimi anni si sono concentrate su come utilizzare i social, lasciando un po’ il passo agli articoli che invece erano più trafficati dieci anni fa, su come utilizzare un foglio di calcolo ad esempio. Questa cosa mi lascia un po’ riflettere perché la mia sensazione è che gli italiani si stiano muovendo verso un utilizzo più ludico della tecnologia piuttosto che chiedersi come poterla utilizzare realmente e questo secondo me è un peccato».
Aranzulla ha affrontato anche il tema legato all’intelligenza artificiale: «È uno strumento favoloso, è necessario imparare a utilizzarla e capire come gestirla o c’è il rischio di diventare tutti dei cretini e non riuscire più a discernere ciò che è corretto da ciò che è sbagliato, perché è uno strumento che può generare tantissimi errori. Senza una persona formata, capace di capire il prodotto che ha davanti si rischia un boomerang».