Frosinone e non solo: quanto vale la promozione in Serie A

Il Frosinone è la prima squadra promossa, ma in ballo restano ancora due posti per la massima serie: ecco quanto vale la promozione in Serie A per i club tra diritti tv e paracadute.

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(Foto: Nicolò Campo / Insidefoto)

Quanto vale la promozione in Serie A? Il Frosinone è la prima squadra a guadagnarsi la promozione in Serie A per la stagione 2023/24. A tre giornate dalla fine della serie B, la squadra allenata da Fabio Grosso ha conquistato la matematica certezza del ritorno nella massima serie battendo 3-1 la Reggina. Il Frosinone torna così in Serie A per la terza volta nella sua storia, a cinque anni dall’ultima partecipazione.

Quando mancano tre giornate alla fine della stagione regolare, rimane così un solo posto per la promozione diretta, con il Genoa (secondo a +6 dal Bari) che potrebbe già festeggiare nel prossimo turno. Ma resta viva anche la possibilità che proprio i pugliesi siano la terza squadra a venire promossa, senza passare dai playoff, anche se è complicato: servono 14 punti di distacco tra la terza e la quarta in classifica e oggi tra il Bari e il Sudtirol quarto ce ne sono sette.

Se non dovessero esserci 14 punti di distacco, quindi, i club dal terzo all’ottavo posto disputeranno invece i playoff promozione, con l’ultimo posto in palio per il massimo campionato. E salire in Serie A è un fattore non solo a livello sportivo, ma anche e soprattutto a livello economico.

Quanto vale, quindi, la promozione in Serie A? Complessivamente, la Serie A distribuisce circa un miliardo di euro a stagione per quanto riguarda i diritti tv (cifra netta, ovverosia depurata degli oltre 200 milioni tra paracadute e versamenti in mutualità alle leghe inferiori).

Quanto vale la promozione in Serie A – Le cifre

Secondo la Legge Melandri i diritti tv vengono poi così versati ai club:

  • una quota pari al 50% è ripartita in misura identica tra tutte le società partecipanti al campionato di Serie A;
  • una quota pari al 15% sulla base della classifica e dei punti conseguiti nell’ultimo campionato;
  • una quota pari al 10%, sulla base dei risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati;
  • una quota pari al 5%, sulla base della graduatoria formata tenendo conto dei risultati sportivi conseguiti a livello nazionale e internazionale dalla Stagione Sportiva 1946/47 alla sesta antecedente a quella di riferimento;
  • una quota pari all’8%, sulla base dell’audience televisiva certificata da Auditel;
  • una quota pari al 12%, sulla base degli spettatori paganti che hanno acquistato il titolo di accesso per assistere alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre campionati.

In base a queste cifre, si può quindi stimare quanto valga la promozione in Serie A in termini di ricavi da diritti tv: come cifra minima, ci si aggira infatti intorno ai 26 milioni di euro, considerando la parte distribuita in maniera uguale tra i club e le quote minime riferite alle altre graduatorie.

Senza dimenticarsi poi il tema paracadute in caso di retrocessione per la stagione successiva, che può valere da un minimo di 10 milioni (in caso di neopromossa che torna subito in Serie B) fino a un massimo di 25 milioni (per chi retrocede dopo aver militato nel massimo campionato per tre stagioni anche non consecutive nelle ultime quattro).