“Il nostro bilancio non può essere a posto, nel senso che Silvio Berlusconi come fa a portare una squadra dalla Serie C alla Serie A coi bilanci a posto?. Tutti i tifosi del Monza devono sempre ringraziare la persona che ha consentito questo accadimento mai successo in 110 anni cioè portare il Monza in Serie A, quindi dico sempre grazie a Silvio Berlusconi. Ci siamo sentiti, spesso anche oltre la mezzanotte, è molto contento e felice di questa salvezza. Quando esce dall’ospedale? Sta ai medici dirlo, mi auguro e spero possa uscire il più presto possibile”. Lo ha detto l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani, intervistato dall’ANSA.
“Palladino resta? È vero che con Palladino ci dobbiamo ancora vedere, ma l’accordo era che ci saremmo visti a salvezza raggiunta. Tutto qui, nessun allarme particolare”. Noi ci siamo stretti la mano, io confido che troveremo anche l’accordo economico. La mano ce la siamo data per un altro anno a Monza”.
Il futuro è già un piazzamento in Europa? “No, dobbiamo crescere – ha aggiunto Galliani -. Se dovessi indicare un modello per noi direi il Sassuolo, che è approdato in Serie A per la prima volta dieci anni fa e non è mai più retrocesso. Poi si può arrivare a metà classifica, un po’ più su o un po’ più giù, ma quest’anno il Monza sta raggiungendo il suo obiettivo: io avevo detto decimo posto, tutti ridevano dandomi del pazzo ma siamo lì”.
“In Serie A storicamente ci sono state sempre sette sorelle che si sono giocate le prime sette posizioni, poi un gruppetto di metà classifica di sei squadre che non retrocedono mai e infine un gruppo di sette squadre che lottano per la salvezza. Noi al primo anno abbiamo raggiunto il secondo gruppetto, che per il Monza è qualcosa di miracoloso”, l’analisi di Galliani.
“Un’altra statistica è che da sempre 1,8 delle tre neopromosse retrocede, quindi un anno magari sono due e un altro anno magari è una sola. Significa però che quando vai in Serie A hai quasi due probabilità su tre di retrocedere: il Monza è riuscito a non farlo”.
“Mercato con tanti italiani? È la filosofia del presidente Berlusconi. Lui avrebbe voluto tutti italiani, io ho negoziato che fino a tre stranieri come ai tempi del Milan li posso prendere. Noi siamo una squadra italiana, lo saremo anche l’anno prossimo con ancora più giocatori italiani. Il mercato parte quando finiscono i campionati, devono vedere i risultati anche degli altri. È ancora presto per il mercato”, ha concluso Galliani.
