Scivola ancora il titolo in Borsa della Juventus che paga ancora le poche certezze in ambito giudiziale con la sempre più incombente decisione da parte della UEFA che si aspetta un’accelerazione dalla giustizia italiana per poi prendere in mano il caso e decidere se escludere o meno i bianconeri dalle proprie competizioni.
Nella giornata odierna il titolo della Juve ha chiuso con una perdita del 3,77%, che si va così a sommare al – 7,63% della giornata di martedì che porta a un complessivo -11,4% di perdita in 48 ore che hanno fatto precipitare la quotazione a 0,2960 euro per azione. Dalla sentenza del Collegio di Garanzia del Coni, che ha rinviato la quantificazione della penalizzazione in classifica per il caso plusvalenze, il titolo ha perso oltre il 18%: la capitalizzazione di Borsa è scesa da 915 a 750 milioni di euro nel giro di nemmeno una settimana.
Neanche per Piazza Affari sono state due giornate positive, ma con una perdita nettamente inferiore rispetto a quelle subite dal titolo bianconero. Nella giornata di oggi la Borsa di Milano ha avuto una flessione dello 0,54% che paga il rendimento negativo delle banche.
Infatti, i titoli degli istituti di credito sono i peggiori di giornata con Bper Banca che perde il 6,7%, Banco Bpm (-5,5%), Mps (-5,4%). Meno importante la perdita di altre banche come Unicredit (-1,9%) e Intesa Sanpaolo (-1,1%). Un guadagno invece lo portano a casa, anche se modesto, Eni (+0,97%), torna a guadagnare anche Tim (+1,08%).
Sul mercato valutario, l’euro vale 1,1047 dollari (ieri in chiusura a 1,0977). Il gas naturale resta sotto i 40 euro al megawattora: vale 38,3 euro (-3,7%) nel contratto maggio sul Ttf di Amsterdam. Dopo un tentativo di recupero è fermo il prezzo del petrolio: il Wti giugno scambia a 77 dollari al barile.