Il gruppo Gedi rimane in vetta nella graduatoria legata alla vendita dei quotidiani in Italia. Secondo l’Osservatorio sulle Comunicazioni pubblicato dall’AGCOM e relativo all’ultimo trimestre del 2022, infatti, resta davanti a tutti il gruppo di proprietà di Exor (holding degli Agnelli-Elkann che controlla tra le altre anche la Juventus) guidato dall’ad Maurizio Scanavino, ceo anche del club bianconero. Ma la Rcs di Urbano Cairo, patron anche del Torino, tallona Gedi e può puntare anche al sorpasso.
In generale, nell’editoria quotidiana, si conferma l’andamento negativo già rappresentato nei precedenti Osservatori. Nel 2022, in media, giornalmente sono state vendute 1,54 milioni di copie, in flessione del 9,4% rispetto al corrispondente valore del 2021 e del 32,4% rispetto ai corrispondenti livelli di vendita del 2018. Nel 2022, su base annua, le copie vendute quotidianamente in formato cartaceo si sono ridotte del 9,9%, e del 36,4% rispetto al valore del 2018.
In relazione ai diversi “generi” editoriali presenti sul mercato, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti” (in ordine di diffusione: Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, L’Avvenire e Il Messaggero), lo scorso anno hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari all’11,1% rispetto al 2021. Si evidenzia, peraltro, come questi abbiano registrato anche una riduzione nella vendita giornaliera di copie in formato digitale (-7,9%).
Relativamente al campione preso in considerazione da ADS, l’analisi per operatore vede, in termini di copie complessivamente vendute da inizio anno, GEDI quale principale gruppo editoriale (20,2%, comprensive di 11 testate tra cui La Repubblica e La Stampa), seguito da Cairo/RCS (18,0% che include Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), da Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Mattino e altre tre testate) e Monrif Group (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con l’8,8 e l’8,2%.
Tuttavia, per Gedi le vendite sono calate nei 12 mesi del 15,3%, dato che ha portato la sua quota a scendere di 1,4 punti percentuali rispetto al 2021, mentre per Rcs le vendite sono scese dell’1,4% e la quota di mercato è cresciuta di 1,5 punti. Un dato che nel 2023 può portare al sorpasso, considerando la cessione da parte di Gedi di diverse testate locali.