Ci vorranno probabilmente alcuni mesi, forse almeno un anno, prima che arrivi una decisione nella causa, che si è aperta stamani dopo un rinvio a marzo, davanti alla Sezione imprese del Tribunale civile di Milano, intentata da China Construction Bank, capofila anche di una serie di altre banche cinesi, contro il presidente dell’Inter Steven Zhang. Lo riporta l’Ansa.
Tutto nasce da un mancato pagamento del numero uno nerazzurro di oltre 300 milioni nei confronti del ramo asiatico della banca. Quest’ultima ha intentato causa contro Zhang a Hong Kong (dove il presidente dell’Inter è stato condannato a ripagare la cifra), negli Stati Uniti e quindi a Milano, dove chiedono l’annullamento della delibera con cui l’Inter ha dato il via libera a non versare lo stipendio allo stesso Zhang.
«Nel procedimento italiano – si legge nei documenti che Calcio e Finanza ha potuto visionare -, la CCBA cercherà di soddisfare la sentenza di Hong Kong contro Zhang, in particolare prendendo di mira i suoi beni all’interno dell’Italia che saranno identificati, come i debiti che gli sono dovuti dall’Inter o le partecipazioni nell’Inter».
I creditori, inoltri, sono pronti a procedere con l’azione esecutiva della sentenza, con la richiesta di riconoscimento della sentenza anche in Italia, visto che Zhang aveva tempo fino a settembre per procedere con il ricorso nella Regione amministrativa speciale cinese contro la sentenza di luglio. Se la sentenza di Hong Kong fosse riconosciuta anche in Italia, gli istituti bancari cinesi creditori avrebbero via libera per mettere le mani su qualsiasi asset presente nel nostro paese che sia riconducibile al presidente dell’Inter.
Oggi, davanti al giudice Alima Zana, spiega l’Ansa, hanno discusso a lungo i legali delle parti, in particolare su una serie di questioni tecniche e preliminari, su cui la giudice si è riservata di decidere e dovrebbe farlo venerdì prossimo, quando indicherà anche la data del rinvio del procedimento. I tempi per arrivare, invece, ad una decisione finale si preannunciano in linea con quelli delle cause ordinarie, come è questa, ossia circa 12 mesi.