Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), è ora imprenditore nell’azienda di famiglia che produce integratori sportivi naturali Aperegina. Inoltre ogni mercoledì sera di Champions League è parte della scuderia di Amazon Prime Video per commentare nella Var Room il match trasmesso dal broadcaster in Italia.
L’ex direttore di gara teramano, dopo alcuni interventi su Calcio e Finanza, ha deciso di proseguire la collaborazione con la nostra testata inviando un contributo su Carlo Pacifici, nuovo presidente dell’AIA.
Alla fine è stato Carlo Pacifici, classe 1958, a salire sul gradino più alto dell’Associazione Italiana Arbitri. Il nuovo presidente dell’AIA, ex direttore di gara della sezione di Roma 1, è stato eletto dall’Assemblea Generale dell’Associazione con 260 voti su 310 delegati (50 schede bianche). Una scelta scontata, visto che l’ex arbitro era l’unico candidato alla presidenza, ma comunque importantissima e per certi versi simbolica: dopo che si era paventata l’ipotesi del duello Messina – Rocchi, la scelta di Pacifici appare in linea ed in continuità con quella dei suoi predecessori, a cominciare dall’ultimo, Alfredo Trentalange (inibito per tre mesi dopo il caso D’Onofrio).
Ma chi è Carlo Pacifici? Nato a Roma il 22 maggio 1958, Pacifici – dopo aver appeso il fischietto al chiodo – è stato vicecommissario Can D (dal 1995 al 1997), poi presidente del Cra Lazio (2006-2009), commissario Cai (2009-2013), e commissario Can D (2013-2017). Dal 2016 è entrato a far parte della Hall of Fame della Sezione di Roma “Generoso Dattilo”. Da marzo 2021 è componente del Comitato Nazionale AIA.
Le sue prime parole da presidente eletto – il cui mandato scadrà a giugno 2024 – suonano come un manifesto programmatico: «È necessario tutelare gli arbitri che purtroppo vengono fatti oggetti di violenza: noi dobbiamo garantire l’integrità fisica a queste ragazze e a questi ragazzi, oltre che isolare i violenti».
Dichiarazioni assolutamente condivisibili. È inaccettabile qualsiasi atto violento contro dei ragazzi che cercano semplicemente di fare il proprio dovere e di perseguire la propria passione. La lotta alla violenza deve essere il primo punto, e va combattuta magari applicando la radiazione a vita (come aveva ventilato già Gravina).
Il neo presidente ha anche detta la sua in merito ad una rivoluzione del sistema comunicativo dell’AIA: «Spiegare una decisione presa e discutere gli errori commessi: questo significa comunicazione. Aprire al mondo esterno è una visione moderna del calcio»
Altro punto, questo, fondamentale. Bisogna accelerare i tempi per questo cambiamento, siamo ancora indietro. Dobbiamo far si che gli stakeholders possano partecipare ad un processo comunicativo che sia finalmente divulgativo e non strumentalizzabile. Nella speranza che tutte le parti in gioco siano effettivamente pronte per questo cambiamento.
Una linea programmatica benedetta e approvata anche dal presidente FIGC Gravina: «Gli arbitri sono la Figc, la Figc è gli arbitri. Saremo sempre al fianco degli arbitri, che rappresentano la spina dorsale della nostra Federazione, in tutte le battaglie: senza arbitri non c’è calcio»
Anche noi, nel nostro piccolo, ci uniamo alle parole del Presidente Gravina. C’è tanto lavoro da fare, ma la strada è quella giusta: in bocca al lupo Presidente Pacifici!