Bando diritti tv Serie A – L’Antitrust ha approvato le “Linee Guida della Lega Nazionale Professionisti Serie A”, aventi ad oggetto la commercializzazione dei diritti tv relativi al campionato di Serie A, alla Coppa Italia, alla Supercoppa, al Campionato Primavera, alla Coppa Italia Primavera e alla Supercoppa Primavera per le stagioni dalla 2024/25 alla 2028/29.
Un via libera arrivato a seguito di una nuova consultazione, necessaria dopo che alla Lega era stata concessa la possibilità di prevedere un bando anche di durata quinquennale, e dunque superiore rispetto a quello a cui siamo stati abituati negli ultimi anni. Ma cosa prevede l’Antitrust per la realizzazione del bando? E cosa dice l’autorità su prezzi e piattaforme che dovrebbero trasmettere gli incontri?
Innanzitutto, secondo l’Antitrust «l’articolazione dei pacchetti dovrà necessariamente essere tale da consentire a diversi operatori, a prescindere dalla piattaforma di riferimento in cui operano, di rappresentare reciprocamente alternative in grado di esercitare una pressione concorrenziale in primo luogo in termini di abbassamento del livello generale dei prezzi praticati ai consumatori finali per la visione delle partite della LNPA».
«In generale, come già rilevato, la possibilità di offerte da parte di più operatori, senza la previsione di esclusive o di altri meccanismi contrattuali aventi un contenuto o effetto analogo, caratterizzati da vincoli con durata pluriennale, ha l’effetto di stimolare una concorrenza fra diversi operatori basata sul prezzo e sulla qualità del servizio. Ciò determina un beneficio non solo a favore dei consumatori in termini di abbassamento dei prezzi di fruizione del servizio, ma anche della stessa LNPA, che potrebbe ricevere richieste di assegnazione al rialzo da parte di diversi operatori anche laddove intenda operare una distribuzione diretta», si legge nel documento.
«Infine, si auspica nuovamente che l’assegnazione possa permettere la creazione di offerte all’ingrosso – che siano disponibili contemporaneamente su più piattaforme e più operatori pay-tv – tramite l’assegnazione a soggetti non verticalmente integrati o mediante la commercializzazione diretta agli utenti, utilizzando i servizi tecnici delle piattaforme esistenti».
Bando diritti tv Serie A – I nuovi pacchetti
Per quanto riguarda i pacchetti e la loro articolazione, sono previsti due criteri al fine di mantenere un equilibrio:
- criterio quantitativo: il pacchetto più piccolo include almeno un quarto delle gare del pacchetto più grande, qualunque sia la modalità di vendita;
- criterio qualitativo: il pacchetto più piccolo include gare giocate in finestra oraria singola (dalle ore 18.00 in poi) nell’arco del Campionato in numero pari almeno alla metà delle gare contenute in tale pacchetto.
Inoltre, in caso di vendita per piattaforma o in caso di vendita mista si prevede che la commercializzazione degli eventi includa un numero minimo di tre pacchetti aventi ad oggetto la trasmissione integrale delle gare. Le piattaforme vengono suddivise in tre fasce (satellitare; digitale terrestre; Internet e rimanenti piattaforme).
Oltre al divieto posto dalla cosiddetta no single buyer rule, con riguardo ai pacchetti formati per prodotto, «la commercializzazione degli eventi include minimo due pacchetti aventi a oggetto la trasmissione integrale in esclusiva delle gare, con divieto per un singolo operatore di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti contenenti le dirette».
Secondo l’autorità, questi criteri non consentono in questa fase di apprezzare l’effettivo equilibrio che si verrà a determinare in sede di predisposizione dei pacchetti e, dunque, di poterne verificare in concreto la conformità. Infatti, tale equilibrio non dipende esclusivamente dal numero di pacchetti e dal numero di eventi, ma anche dalle squadre partecipanti a ciascun evento, dalle fasce orarie di trasmissione, dall’eventuale presenza di partite in più pacchetti.
«Pertanto, in merito ai criteri individuati al fine di preservare un equilibrio competitivo, si osserva che tali criteri devono portare alla predisposizione di pacchetti conformi ai principi di equità, trasparenza e non discriminazione, con specifico riferimento all’effettivo equilibrio tra i medesimi, specialmente in termini qualitativi e di appetibilità degli eventi. In particolare, i pacchetti relativi ai diritti esclusivi dovrebbero essere predisposti in modo equilibrato allo scopo di favorire la competizione tra operatori, permettendo loro di proporre al pubblico gli eventi di maggiore interesse», recita il bollettino.
Per questo, «l’Autorità ritiene preferibile la predisposizione di pacchetti che stimolino la concorrenza nel mercato a valle della pay-tv, permettendo a più operatori pay-tv di poter trasmettere buona parte della Serie A, moltiplicando le piattaforme di distribuzione, e accentuando la sostituibilità – e quindi la concorrenza – tra operatori pay-tv, con beneficio degli utenti in termini di maggiore scelta e minori prezzi».
Così, in sede di predisposizione degli inviti a offrire, tale obiettivo può essere raggiunto mediante la creazione del più ampio numero di pacchetti che per il loro contenuto siano tali da stimolare la concorrenza fra più operatori, soprattutto nuovi entranti. «In altri termini, occorre che i pacchetti siano disegnati in modo tale da sviluppare offerte ai consumatori finali in concorrenza e non complementari. Ciò, in particolare, può essere raggiunto attraverso un’eliminazione delle esclusive con pacchetti che abbiano una parte consistente di eventi condivisi», conclude l’autorità.