Orcel e non solo: gli stipendi d’oro dei banchieri nel 2022

C’è una parte della popolazione che trae beneficio dall’innalzamento dell’inflazione: i banchieri. Quest’ultimi, infatti, dopo aver visto i loro emolumenti salire vertiginosamente dopo due anni di redditività ed erogazione agli…

Banchieri stipendi 2022
(Image credit: Depositphotos)

C’è una parte della popolazione che trae beneficio dall’innalzamento dell’inflazione: i banchieri. Quest’ultimi, infatti, dopo aver visto i loro emolumenti salire vertiginosamente dopo due anni di redditività ed erogazione agli azionisti, che ha portato anche i loro compensi a crescere, ecco un’altra corsa in avanti grazie alle decisioni della BCE di alzare i tassi.

Secondo quanto riportato dall’European banking authority, i primi 10 banchieri del continente hanno percepito, nel 2022, fra i 6 e i 16 milioni di euro. In totale sono 2mila coloro che vantano una media retributiva superiore al milione, 1,8 per la precisione. Del totale, 351 sono italiani, la nazionalità più rappresentata dopo quella tedesca e francese, quest’ultima cresciuta addirittura dell’88% rispetto al 2020.

Un esempio, per quanto riguarda gli italiani è Andrea Orcel, che guadagna 7,5 milioni di euro, piazzandosi così al primo posto dei banchieri più pagati in Italia. Ma l’amministratore delegato di Unicredit ha ottenuto dal consiglio dell’istituto di credito la possibilità di aumentare il proprio stipendio del 30% in caso di raggiungimento di alcuni obiettivi. Il consiglio, tra l’altro, era ben lieto di garantire al proprio ad un aumento, visti i risultati ottenuti con i dividendi incassati da quotazioni, cedole e buyback.

I quattro motivi di una crescita verso l’alto così accentuata, nonostante tutto il mondo stia combattendo fra inflazione, crisi energetica e conflitto russo-ucraino, sono: più redditività (il Roe medio delle 150 banche Eba nel 2020 era al 2%, poi 7,3% nel ’21 e 7,7% nel 2022), anche per la fine dei vincoli posti dalla vigilanza a cedole e bonus; rimbalzi diffusi del PIL; inflazione e l’onda lunga della Brexit, che trasloca qualche banchiere da Londra nell’area euro.

Detto di Orcel che ha lo scettro di banchiere più pagato in Italia, la situazione fuori dal nostro paese – scrive Repubblica Affari&Finanza – vede Ralph Hamers conquistare il primo posto in Europa, anche se non si contano i 3,3 milioni di euro di buonuscita per lasciare Ubs. Al posto di Hamers, per fondere Credit Suisse e Ubs, torna Sergio Ermotti, il ticinese che già nel 2020, al primo addio da Ubs, guadagnò 13,3 milioni di franchi. E che nel 2023 potrebbe tornare ai piani alti della classifica. Questa la graduatoria attuale:

  1. Ralph Hammers (ex ad Ubs): 16,4 milioni di euro (di cui 3,3 di buonuscita da Ubs)
  2. Ana Botin (presidente Banco Santander): 11 milioni
  3. Coimbatore Sundararajan Venkatakrishnan (ad Barclays): 10,7 milioni
  4. Josè Antonio Alvarez (ad Santander): 9,2 milioni
  5. Christian Sewing (ad Deutsche Bank): 8,9 milioni
  6. Carlos Torres Vila (presidente Bbva): 7,8 milioni
  7. Andrea Orcel (ad Unicredit): 7,5 milioni
  8. Carlo Messina (ad Intesa Sanpaolo): 7,2 milioni
  9. Onur Genc (ad Bbva): 6,5 milioni

Il secondo posto è occupato da Ana Botin, presidente del Banco Santander, di cui la sua famiglia è tra i principali azionisti. Ma in Spagna i presidente percepiscono compensi molto corposi, come testimonia il numero uno di Bbva, Carlos Torres Vila, con i suoi 7,8 milioni

I compensi sono più o meno intonati con la redditività del capitale (Rote) degli istituti che questi banchieri guidano, che va da un minimo del 10% a oltre il 20% per Ubs; e che ricalca i loro profitti netti.