Per la cessione della Sampdoria servono almeno 33,5 milioni di euro, meglio se sono 39,5 milioni. A dirlo è la relazione dei 3 commissari giudiziali, Francesco Giustiniani, Anna Rossi e Federuica Marziale, che è stata inviata ai creditori di Eleven Finance e riguarda tutto il trust Rosan, gestito da Gianluca Vidal, che ha il compito di vendere la Ssh Holding, in cui è inclusa anche la Samp. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Secolo XIX.
La cifra riportata nella relazione, infatti, permetterebbe di saldare i creditori di Eleven, immobiliare dei cinema che fa parte delle compagnie gestite dalla famiglia Ferrero che si riunirà il 5 maggio per il voto necessario all’omologazione del concordato. Sono circa 450 i creditori di Eleven Finance, ma sarà decisivo per l’omologa un unico voto, quello del creditore principale Marte (gruppo Hoist), che vanta un credito di circa 135 milioni, più della metà di interessi, peraltro oggetto di contestazione da parte di Eleven Finance. Già da tempo sono in corso trattative tra le parti per raggiungere un accordo prima di arrivare al voto. Se Marte infatti votasse “contro” il 5 maggio, per Eleven Finance si avvierebbe la procedura fallimentare.
Nei documenti dei 3 commissari viene riportato come la quotazione della Sampdoria, a oggi, sia appena sufficiente a coprire le necessità economiche del trust con i commissari stessi che non ne escludono una revisione, come quella fatta rispetto all’inizio quando aveva fissato un tetto a 33 milioni, con la possibilità di accrescere la somma di un ulteriore 10%.
L’attestatore indipendente che ha esaminato il piano di rientro ha ribadito come «il buon esito del concordato di Eleven Finance sarà necessariamente legato alla cessione della Sampdoria da parte del trust Rosan». Che dovrà girare irrevocabilmente 15.5 milioni ai creditori, più accantonarne altri 2.4 per voci relative all’eventuale aggravio dei costi di procedura. Dall’ultima relazione dei commissari emerge poi come sia crollato il valore di stima della Sampdoria, che Deloitte il 31 marzo del 2020 aveva indicato in 101,6 milioni. Adesso invece «secondo la disamina dell’attestatore il valore della partecipazione di Ssh Holding nel capitale della Sampdoria può essere stimato pari ad almeno 40.668.254 euro».
Nella loro relazione, inoltre, i commissari precisano che «il campionato è apparentemente compromesso per la Sampdoria, da cui consegue un serio rischio di retrocessione. Infine la cronaca sportiva degli ultimi anni ha narrato l’interessamento di più soggetti per il club, sinora apparentemente senza soluzioni concludenti». I commissari non hanno ricevuto nessuna informazione al riguardo e lo fanno notare, «pertanto possono farsi solo riflessioni generali alla luce dei pochi dati disponibili, faticosamente attualizzati». Con la conclusione che il valore di 40.668.254 euro appare «appena sufficiente» a fornire al trustee Vidal i soldi per soddisfare i creditori, «essendo auspicabile, in vista di un’eventuale soluzione per la Sampdoria, la revisione del trust Rosan».
Tutto passa dal voto del 5 maggio, che nel caso fosse contrario annullerebbe di fatto tutto il lavoro svolto dal trust Vidal, il cui lavoro viene giudicato in maniera positiva dai 3 commissari, precisando che «i suoi assunti possono essere faticosamente realizzabili». E che, «la soddisfazione dei creditori, sebbene peggiorata rispetto alla precedente proposta, rende comunque l’alternativa concordataria preferibile rispetto a quella liquidatoria fallimentare». E proprio quest’ultima frase mantiene viva la speranza di concludere la vicenda senza passare dal fallimento.