La Juve apre in positivo in Borsa nel giorno dell’udienza

La Juventus inizia la settimana in positivo in Borsa. Il titolo del club bianconero ha aperto la seduta odierna in crescita dello 0,97% a quota 0,3128 euro per azione. La…

Juventus sanzioni UEFA
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

La Juventus inizia la settimana in positivo in Borsa. Il titolo del club bianconero ha aperto la seduta odierna in crescita dello 0,97% a quota 0,3128 euro per azione. La chiusura precedente – quella di venerdì – si era invece attestata a 0,3098 euro. In serata erano successivamente stati pubblicati i risultati della semestrale, che avevano fatto registrare un rosso di circa 30 milioni di euro.

Nel frattempo, il giorno della prima partita del club bianconero con il tribunale è arrivato. Stamattina nella maxi aula 2 del Palazzo di giustizia di Torino, il giudice Marco Picco ha dato il fischio di inizio dell’udienza preliminare a carico di Andrea Agnelli e altri dodici imputati (tra cui la stessa Juventus, chiamata in causa come persona giuridica) per la questione plusvalenze. Ma non sarà un appuntamento decisivo.

Ci sono da sbrigare una serie di incombenze e tra le ipotesi si parla di un probabile rinvio per diverse ragioni. Una di queste riguarda la costituzione di parte civile delle cosiddette “persone offese”, quelle che ritengono di avere subito un danno dalle presunte irregolarità compiute sui bilanci bianconeri. Il Codacons chiederà che vengano ammessi poco meno di una trentina di azionisti (altri si sono mossi senza ricorrere ad enti o associazioni). Le difese spunteranno i nomi ad uno a uno e, al giudice, faranno presente chi, a loro parere, ha il diritto di costituirsi e chi non ce l’ha.

Ma sul processo pende soprattutto la spada di Damocle della competenza territoriale. Gli avvocati sostengono che la causa deve essere celebrata a Milano (o in subordine a Roma) per le modalità con cui vengono diffusi i comunicati in Borsa. In base a una modifica introdotta di recente con la riforma Cartabia il giudice può interpellare subito la Corte di Cassazione, che deciderà in camera di consiglio. Questo determinerà uno stop.