Processo Juve, trenta azionisti parti civili tramite il Codacons

Poco meno di una trentina di piccoli azionisti della Juventus chiederanno, tramite il Codacons, di costituirsi parte civile all’udienza preliminare dell’inchiesta sui conti della società bianconera, in programma domani a…

Juventus chiusura Borsa
Il logo della Juventus (Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

Poco meno di una trentina di piccoli azionisti della Juventus chiederanno, tramite il Codacons, di costituirsi parte civile all’udienza preliminare dell’inchiesta sui conti della società bianconera, in programma domani a Torino. I richiedenti saranno patrocinati dagli avvocati Tiziana Sorriento e Bruno Barbieri Per altri piccoli azionisti il Codacons ha intenzione, secondo quanto si apprende, di avviare un’azione civile.

Domani, intanto, potrebbe prendere la strada di Roma l’udienza preliminare, in programma a Torino il 27 marzo, dell’inchiesta sui conti della Juventus. Le difese degli indagati intendono proporre una questione di competenza territoriale (con trasferimento del processo a Milano) e il giudice, a meno che non la ritenga palesemente infondata, può interpellare d’ufficio la Corte di Cassazione, che a sua volta deciderà in camera di consiglio.

Si tratta di una procedura prevista dalla riforma Cartabia, che è entrata in vigore solo da pochi mesi: la mancanza di una casistica sufficientemente vasta, quindi, rende difficili le previsioni (a cominciare dai tempi) anche per le parti in causa.

I legali della Juventus avevano già chiesto di spostare il processo a Milano durante le indagini preliminari: l’interlocutore, in quell’occasione, fu la procura generale presso la Cassazione. Il 30 novembre i pubblici ministeri della procura di Torino firmarono le richieste di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e altri indagati; i magistrati romani, quindi, non poterono pronunciarsi (sempre per ragioni di procedura).