Al-Khelaifi: «La Superlega non è più una minaccia»

Il presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi è intervenuto al “Marca sport week Malaga 2023” organizzato dal quotidiano spagnolo e a cui il numero uno del club francese ha partecipato in…

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Nasser Al-Khelaifi (Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Il presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi è intervenuto al “Marca sport week Malaga 2023” organizzato dal quotidiano spagnolo e a cui il numero uno del club francese ha partecipato in collegamento direttamente dal Centro d’arte e cultura “Georges Pompidou” di Parigi. Molti i temi affrontati da Al-Khelaifi fra Superlega e futuro delle stelle del PSG Messi e Mbappé fino a quella che si può chiamare ossessione per il colosso francese: la Champions League.

Sulla Superlega Al-Khelaifi non sembra essere molto preoccupato: «Non credo ci sia molto da dire, non è più una minaccia per noi. Dobbiamo lasciarci alle spalle l’ego, il potere e il denaro e sviluppare il club nel modo migliore per farli crescere. La prossima settimana ci saranno delle grosse novità che riguarderanno il mondo del calcio in generale. Tornando alla Superlega, la mia posizione è stata ben chiara sin dall’inizio. Non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo, mantenendo i nostri valori continuando a perseguirli con coraggio».

Se non sarà la Superlega, come si farà a colmare il gap con lo strapotere economico della Premier League: «Il campionato inglese è di gran lunga il migliore al mondo, stanno facendo un lavoro fantastico. Per essere allo stesso livello bisogna ampliare le proprie competenze confrontandosi costantemente con persone nuove. Non capisco perché bisogna vedere il grande lavoro che hanno fatto come una minaccia per gli altri campionati. Bisogna prendere spunto dagli altri, non copiare, per avere nuove idee e svilupparle efficacemente».

Sulla possibilità che il Qatar Sports Investments possa acquisire un altro club, è di questi giorni la messa in vendita del Malaga: «Qualunque società sia in vendita c’è sempre grande curiosità. Sicuramente come fondo siamo alla ricerca continua di opportunità. Sul Malaga posso dire che è un club fantastico che sta vivendo una situazione difficile, nel futuro, se ci sarà la possibilità, potremmo anche provare un investimento, ma al momento non posso dire né sì né no».

Al-Khelaifi è al comando del PSG da ormai 11 anni: «Sono molto orgoglioso del percorso fatto e vogliamo proseguire con il nostro progetto. In 11 anni abbiamo vinto 9 campionati, aumentando il valore del club da 70 a 700 milioni di euro. Ci sono continuamente offerte per acquistare un pacchetto di azioni del club e questo è sicuramente un buon segnale. Vogliamo anche investire nel calcio femminile e nel nuovo centro di formazione, che apriremo nel 2026, sperando che sia uno dei migliori al mondo. Inoltre abbiamo un progetto per la ristrutturazione dello stadio».

Proprio sullo stadio: «Non è un segreto che vogliamo avere un impianto più grande come i top club europei da 70-80mila posti. Per noi è un investimento. Stiamo per ristrutturare lo stadio, è un investimento molto grande».

Una considerazione sul futuro di stelle come Mbappé, Messi e Sergio Ramos che potrebbero lasciare Parigi «È normale che i tifosi e gli appassionati vogliano sapere questo genere di cose. Posso dire che ci stiamo lavorando. Stiamo valutando come portare a termine diverse questioni con l’obiettivo di non fare errori. Ma penso sia importante concentrarsi sulla parte di stagione che manca. Sicuramente continueremo a investire nel club e in tutta la trasformazione del futuro nell’Academy».

Ultima battuta sulla Champions League: «Non è facile vincerla, ci sono molti club che ogni anno puntano a vincerla. Non c’è margine di errore e bisogna essere perfetti in ogni dettaglio, oltre ad avere un pizzico di fortuna. Come mai il PSG non l’abbia ancora vinta? Abbiamo in rosa tre superstar e altri talenti fantastici. Continueremo a lavorare analizzando la squadra. Gli ultimi 4 anni sono stati fantastici, siamo arrivati in finale e puntiamo a migliorare ogni anno sia come club che come squadra».