UBS ha finalizzato l’acquisizione, e l’automatica salvataggio, di Credit Suisse per 3 miliardi di franchi svizzeri, ricevendo inoltre dalla banca centrale svizzera importanti garanzie e aiuti per sostenere questa operazione che sicuramente ha avuto un costo molto inferiore rispetto alle quotazioni di mercato, vista la situazione di estrema difficoltà in cui versava l’istituto di credito elvetico.
I benefici di questa operazione sono immediati per UBS che ha visto il proprio titolo alla Borsa di Zurigo balzare, al momento, all’8,17% con azioni che valgono 18,74 franchi e con un rialzo massimo di giornata del 9,2%. Tra ieri e la giornata odierna la capitalizzazione del colosso svizzero è aumentata di oltre 5,5 miliardi di franchi a testimonianza di come gli investitori considerano un ottimo affare l’acquisizione di Credit Suisse con un rialzo così importante che non si vedeva da marzo 2020.
La Banca centrale svizzera concederà a UBS fino a 100 miliardi di franchi svizzeri di liquidità a UBS per sostenere la sua acquisizione di Credit Suisse. È quanto si legge in una nota della Banca Centrale Svizzera. L’operazione di acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, sottolinea l’Autorità, «avviene in stretto coordinamento con la Finma, la Confederazione e la Bns. Il sostegno straordinario da parte dello Stato comporta un azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni AT1 di Credit Suisse per un importo pari a circa 16 miliardi di franchi e pertanto un incremento dei fondi propri di base. La banca risultante dall’operazione di fusione presenta dimensioni più grandi. L’attuale regolamentazione prevede al riguardo cuscinetti di capitale più stringenti. La Finma concederà consoni termini transitori per la relativa costituzione».