L’assemblea straordinaria degli azionisti della Sampdoria lo ha confermato ieri. A partire da ora in avanti le eventuali dimissioni di un consigliere porteranno a una eventuale sostituzione, senza comportare la caduta dell’intero board. Il cui mandato non è legato alla composizione negoziata ma si chiuderà “naturalmente” con l’approvazione del bilancio 2022, spostata verso fine maggio.
In assemblea nella giornata di ieri – scrive Il Secolo XIX – erano presenti il presidente Lanna, Romei, Bosco e Panconi. Per conto di Ssh Holding, la controllante della Samp, era presente l’amministratore unico Massimo Ienca. In sede ieri anche tre piccoli azionisti: Cafferata, Griggi e Sitia.
Al termine dell’assemblea si è tenuta la riunione del CdA, in collegamento anche Pwc, società di consulenza che da qualche settimana affianca il board nelle complesse dinamiche della composizione negoziata. A tal proposito, Banca Sistema, principale creditrice della società blucerchiata anche attraverso i finanziamenti garantiti Sace (quindi dallo Stato), ha “fiutato” che tra le possibili soluzioni nell’ambito della composizione ci sarebbe anche la formazione di una “bad” e di una “good company”, attraverso la cessione del ramo d’azienda sportivo.
Dal quale Sistema resterebbe fuori e avrebbe quindi inviato una lettera al CdA chiedendo approfondimenti. Nel frattempo, la stessa Banca sta definendo la strutturazione del bond per salvare la Sampdoria, con la Wrm di Mincione in prima linea e Baraldi, per conto di Zanetti, ad aleggiare. In queste ore scade poi l’ennesimo termine richiesto dal “gruppo Al Thani” per chiudere, ma su questo fronte non si registrano sviluppi.