Si fa sempre più corposo il fronte dei club che non vogliono vedere coinvolti i fondi di private equity all’interno del calcio italiano. Dopo i presidente Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis, nelle ultime settimane il fronte del no si è arricchito anche con Gerry Cardinale, proprietario del fondo RedBird che detiene il controllo del Milan, con quest’ultimo che ha dichiarato come non vede di buon occhio una cessione di quote sui futuri guadagni della Serie A.
Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, la valutazione da parte dei club delle offerte è prevista per l’assemblea della Lega Serie A il prossimo 31 marzo. Ma le 4 proposte sul tavolo di fondi di private equity come Searchlight, Apollo, Apollo/Relevent e Carlyle/Apax/Three Hills non convincono i club che sarebbero più propensi a cercare finanziamenti dal gruppo di banche che si è dimostrato interessato nel corso delle ultime settimane.
Un grande sponsor degli istituti di credito è l’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, che già in occasione dell’ultima riunione aveva suggerito di valutare con attenzione i 5 piani di finanziamento presentati da Jp Morgan, Goldman Sachs, Citi, Barclays e Jefferies. Non si conoscono i termini delle offerte, ma le cifre dovrebbero oscillare da uno a due miliardi di euro.
Ora la palla passa ai club che dovranno prima scremare le 5 offerte, che prevedono dalla creazione della media-company al lancio del canale TV della Serie A. Questa operazione dovrebbe avvenire in parallelo con la definizione del dossier legato ai diritti TV per il prossimo triennio, con la possibilità che vengano dilatati su 5 anni, 2024-2027. Sicuramente non cambierà l’azionariato, ma in qualche caso, dipende dai piani di finanziamento, è prevista qualche modifica alla governance della Serie A.