Niente udienza a Hong Kong per il presidente dell’Inter Steven Zhang. Il numero uno nerazzurro volerà infatti oggi a Oporto insieme al club nerazzurro per la decisiva trasferta in Portogallo per la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Nella mattinata di oggi, è andata in scena una nuova udienza presso il Tribunale di Hong Kong legata alla causa promossa da China Construction Bank, che richiede a Zhang il pagamento di oltre 300 milioni di un prestito non saldato. Tuttavia la sua presenza non sarebbe stata necessaria, motivo per cui la preferenza è stata quella di viaggiare insieme alla squadra e stare vicino a Inzaghi e ai giocatori per l’importante gara di Champions League.
Al termine di quella odierna, il tribunale di Hong Kong ha fissato due nuove udienze nei prossimi mesi: la prima si svolgerà il prossimo 24 aprile, mentre la seconda andrà in scena il 10 maggio.
In particolare, in base alla prima richiesta di giudizio, Steven Zhang dovrà davanti a un giudice per quello che viene chiamato “debtor examination”, “esame del debitore”. In particolare, si legge nei documenti depositati negli USA dai creditori, Zhang sarà “interrogato oralmente per chiedergli se ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza” con cui è stato obbligato a ripagare gli oltre 300 milioni di debiti. Inoltre, Zhang dovrà anche “produrre qualsiasi libro o documento in suo possesso o potere” relativo ai suoi beni e alle sue passività.
Secondo i creditori, si tratta di “un controinterrogatorio, e quello del tipo più severo” in cui il debitore deve rispondere a tutte le domande “abbastanza pertinenti e poste correttamente” e fornire “tutti i dettagli necessari”. “Questa procedura aiuterà ad accertare quali beni appartengono a Zhang e quali debiti gli sono dovuti, in modo che possano essere utilizzati per soddisfare la sentenza di Hong Kong e il debito che ha nei confronti di China Construction Bank Asia.”, si legge ancora nei documenti.
L’esame del debitore di Hong Kong riguarderà:
- attività, passività, entrate e spese di Zhang, cessioni di attività e trasferimenti di attività da parte di Zhang;
- i suoi affari; i suoi mezzi per soddisfare la sentenza di Hong Kong;
- e se Zhang ha strutturato in modo improprio i suoi beni e il suo rapporto con l’Inter per evitare di ottemperare alla sentenza di Hong Kong.
C’è tuttavia un rischio non da poco: in base ai precedenti citati dai creditori, infatti, il rischio è quello del carcere fino a tre mesi. Tuttavia, l’eventuale pena potrebbe essere convertita in pena pecuniaria.