Nella giornata di oggi i sindacati e Stellantis, holding del gruppo Exor di proprietà della famiglia Elkann-Agnelli, hanno raggiunto un accordo per 2.000 uscite, il 4,4% dell’occupazione totale in Italia, pari a circa 47.000 dipendenti, entro il 31 dicembre 2023. Le misure riguardano per lo più mansioni non direttamente collegate alla produzione.
Questo accordo riguarda tutti gli stabilimenti presenti sul territorio nazionale ed è stato firmato da FIM, UILM, FISMIC, UGLM e Associazione Quadri, non dalla FIOM. Le uscite saranno su base volontaria, con incentivi maggiori per le fasce d’età più alte.
Sono interessati gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori, Enti Centrali, Pratola Serra, Termoli e Cento, mentre alla ex Sevel di Atessa è prevista l’apertura di un contratto di espansione con la stabilizzazione di alcuni lavoratori in somministrazione.
Circa la metà delle uscite riguarderà prevedibilmente gli impiegati, di cui 800 degli Enti Centrali di Mirafiori. Gli incentivi si differenziano in base alla condizione. A coloro che raggiungeranno la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla Naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari. A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda della età.
Nel fine settimana, come riportato da Calcio e Finanza, Stellantis ha reso note le remunerazioni dei dirigenti del gruppo.