I capitali provenienti dai fondi sovrani arabi stanno diventando sempre più importanti non solo nel mondo del calcio, ma in quello della finanza a livello globale, recitando sempre più la parte dei protagonisti grazie a disponibilità che sembrano pressoché illimitate.
I fondi sovrani arabi sono dietro al salvataggio di Credit Suisse e a quello dell’impero del gruppo indiano Adani Group, solo per citare le ultime operazioni effettuate nelle scorse settimane. Ma non solo operazioni che potremmo definire di salvataggio, ma anche veri e propri investimenti a lungo termine in varie parti del mondo che vanno dall’Europa all’America, passando per l’Asia e che coinvolgono diversi settori: infrastrutture, energie rinnovabili e immobiliare, solo per citarne qualcuno. Senza dimenticare il calcio con le proprietà di Paris Saint Germain, Manchester City e Newcastle.
L’edizione odierna de Il Sole 24 Ore ha stilato la classifica dei 10 fondi sovrani arabi che dispongono più risorse economiche in questo momento. Sommandoli tutti si parla di una cifra che avrebbe raggiunto circa i 3.800 miliardi di dollari. Il più ricco è ADIA, l’Abu Dhabi Investment Authority con 708,75 miliardi di dollari, ma scopriamo la top 10:
- Abu Dhabi Investment Authority: 708,75 miliardi di dollari
- Kuwait Investment Authority: 708 miliardi
- Public Investment Fund (Arabia Saudita): 708 miliardi
- SAMA Foreign Holdings (Arabia Saudita): 490 miliardi
- Qatar Investment Authority: 461 miliardi
- Investment Corporation of Dubai: 299 miliardi
- Mubadala Inv. Company (Abu Dhabi): 284 miliardi
- Abu Dhabi Develop. Holding Company PJSC: 159 miliardi
- Emirates Inv. Authority (Abu Dhabi): 87 miliardi
- Oman Inv. Authority: 17 miliardi
Secondo il rapporto Middle East Outlook 2023 elaborato dalla banca giapponese MUFG, le risorse dei primi 10 fondi sovrani arabi sono destinate ad aumentare dagli attuali 3.800 miliardi di dollari a 5.600 miliardi di dollari nel 2026, livello che equivarrà al 247% del PIL dell’area.