Tebas: «Juve già condannata, ma il caso Barça è più grave»

Si è tenuta questa sera la presentazione del “Limite Coste Plantilla Deportiva” per il mercato invernale. Si tratta dei limiti di spesa imposti ai club della Liga spagnola (prima e…

Tebas Real Madrid
(Foto: PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP via Getty Images)

Si è tenuta questa sera la presentazione del “Limite Coste Plantilla Deportiva” per il mercato invernale. Si tratta dei limiti di spesa imposti ai club della Liga spagnola (prima e seconda divisione) per la costruzione della rosa a disposizione delle società, tra i costi che vengono sostenuti per i trasferimenti, quelli per gli stipendi e quelli per le commissioni pagate agli agenti dei calciatori.

Le norme stabilite dalla Liga per i singoli club fanno in modo che le società possano investire sulla base di quelli che sono i loro ricavi, con aggiustamenti che possono essere effettuati sulla base di nuove operazioni (anche straordinarie) che vengono portate a termine. All’evento ha preso parte anche il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas.

Il numero uno del massimo ente calcistico in Spagna ha risposto a diverse domande sul caso che sta coinvolgendo il Barcellona e il mondo arbitrale. A una domanda sul parallelismo tra quello che sta succedendo con i blaugrana e il caso plusvalenze e “manovre stipendi” che ha riguardato la Juventus in Italia, Tebas ha risposto con chiarezza.

«Quale dei due casi è più grave? Per adesso direi quello della Juventus perché è stata condannata no? Se andiamo ad analizzare i fatti poi credo che gli indizi più gravi che vedo siano quelli del Barcellona. Da una parte sono stati loro stessi che hanno falsificato i loro conti, mentre qui c’è di mezzo un vicepresidente del Comitato Tecnico Arbitrale», ha detto il presidente della Liga.

«Credo che nell’altro caso (quello della Juventus, ndr) sia meno complicato, nonostante abbiano avuto una dura sanzione. Credo che in Italia si dovrebbero stabilire norme di controllo economico molto più simili a quelle che abbiamo in Spagna per evitare cose come quella della Juventus, ma non solo. Anche questi scambi di giocatori che sono stati pratica abituale del calcio italiano. Con questi sì che quadravano i conti, ma poi mancavano soldi a livello di cassa», ha aggiunto ancora Tebas.

«Credo sia necessarie norme di controllo economico, perché altrimenti il futuro del calcio italiano non sarà positivo. Di recente il Senato in Italia ha approvato una spalmatura delle tasse per 580 milioni di euro per i club, che fu polemico, portato avanti da Lotito, il presidente della Lazio. Questo dimostra che non c’è un buon funzionamento a livello economico in Italia», ha concluso.