Il caso dei pagamenti al vicepresidente degli arbitri potrebbe non avere conseguenze dal punto di vista sportivo in Spagna, ma potrebbe portare a sanzioni da parte di UEFA e FIFA nei confronti del Barcellona. È quanto riportato dal quotidiano iberico El Paìs, che sottolinea come secondo la legge sportiva attualmente in vigore il termine per la prescrizione sia di tre anni. Un tema già confermato dal presidente della Liga Javier Tebas. «Non è possibile che esistano poiché tra il 2018 e il 2023 sono trascorsi cinque anni e questo tipo di sanzioni si prescrive dopo tre anni», ha detto nei giorni scorsi.
Nel caso in cui venissero confermate le accuse per quanto riguarda i pagamenti al vicepresidente del Comitato tecnico arbitrale (CTA) Enríquez Negreira, infatti, UEFA e FIFA prevedono nei rispettivi codici disciplinari delle sanzioni indipendentemente dal fatto che il club venga punito dal punto di vista sportivo in Spagna.
Nel dettaglio, secondo El Paìs la FIFA può intervenire solo se la singola federazione non può intervenire, come in questo caso. E, secondo alcuni fonti legali esperte in diritto sportivo a conoscenza del caso contattate dal quotidiano iberico, l’organo di governo del calcio mondiale potrebbe imporre retrocessioni e persino la perdita di titoli.
Diverso il caso per quanto riguarda la UEFA. Con l’entrata in vigore dal 2007 degli articoli 4.02 e 4.03 del regolamento nelle proprie competizioni, la federcalcio continentale avverte che può sanzionare “qualsiasi attività volta a fissare o influenzare il risultato di una partita a livello nazionale o internazionale” e “dichiarerà che detto club non potrà partecipare alla competizione. Questa ineleggibilità è valida per una sola stagione”.
Non sarebbe la prima volta in cui la UEFA interviene su qualcosa avvenuto nei campionati nazionali, escludendo alcuni club. È il caso ad esempio del Fenerbahçe, che nel 2013 venne escluso dalla Champions per un caso di partite truccate, sanzione confermata in seguito anche dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna.