Italia Independent costa caro a Lapo Elkann: spesi 40 milioni in sei anni

Un bilancio in rosso l’avventura di Lapo Elkann in Italia Independent che è costata circa 40 milioni di euro negli ultimi sei anni. A riferirlo è MF – Milano e…

Italia Independent bilancio 2021

Un bilancio in rosso l’avventura di Lapo Elkann in Italia Independent che è costata circa 40 milioni di euro negli ultimi sei anni. A riferirlo è MF – Milano e Finanza. L’ultimo versamento di risorse è stato di 12,8 milioni, necessario per poter salvare la società.

La società, quotata in Borsa, di occhiali e lifestyle travolta dai debiti ha raggiunto un accordo con i creditori — approvato al 99% — sul piano di ristrutturazione del gruppo che prevede appunto «l’apporto di risorse finanziarie esterne messe a disposizione dall’ azionista di maggioranza di Italia Independent Group (IIG)», cioè Lapo Elkann, che ne è anche presidente.

Secondo l’accordo, i creditori di IIG saranno rimborsati al 10% e quelli della controllata Italia Independent al 20%, con anche un eventuale earn-out derivante dalla valorizzazione degli asset. I 12,8 milioni di Lapo sono un prestito, che sarà rimborsato eventualmente per ultimo, una volta soddisfatti tutti i creditori.

L’erede di uno dei rami Agnelli, fratello del presidente di Stellantis ed Exor, John, aveva già versato nella società 25 milioni di euro negli ultimi cinque anni, compresa la rinuncia a 5 milioni di obbligazioni emesse da IIG. La società ha abbandonato la produzione di occhiali, il cui mercato è stato particolarmente impattato dalle chiusure per Covid, trasformandola in attività di utilizzo del brand «Italia Independent» e «Laps», anche su licenza. Per questo motivo sono state avviate le procedura di licenziamento dei 29 dipendenti.

IIG nella semestrale 2022 ha registrato perdite portate a nuovo per 65 milioni e debiti per circa 20 milioni mentre la controllata aveva un patrimonio negativo per 22,4 milioni. Lapo ha il 50,5% della società mentre il 25% è di Creative Ventures srl, sottoscritta in aumento di capitale a inizio 2019 per circa 6 milioni di euro. Creative Ventures è un veicolo controllato da Avm Gestioni Talent Fund di Giovanna Dossena e dal fondo Centurion, scatola maltese che gestiva parte dei soldi riservati della Segreteria di Stato del Vaticano.