A partire dal 2019, 9 club di Serie B e Serie C sono stati acquistati da investitori internazionali, ma perché molti investitori sono interessati a investire in un club di Serie B o di Serie C in Italia?
A questa domanda abbiamo provato a rispondere attraverso uno studio realizzato in esclusiva per Calcio e Finanza da AlixPartners, società globale di consulenza manageriale che supporta le aziende nelle sfide più complesse: dal miglioramento delle performance economiche e finanziarie fino a programmi olistici di trasformazione e ristrutturazione.
Perché investire in Serie B o C – Le logiche di investimento
«Le logiche di investimento in club di Serie B o Serie C sono almeno tre. Permane l’investimento guidato da un obiettivo di visibilità e dalla passione verso lo sport, e in questa casistica è ancora difficile ipotizzare un ritorno sull’investimento», spiega Filippo Guidotti Mori, Director di AlixPartners. «Tuttavia, possono esistere altre due logiche di investimento alle quali è associata una creazione di valore: la prima è quella di acquistare un club all’interno di una strategia Multi-club internazionale – ed è il caso ad esempio del Palermo FC acquistato dal City Football Group – dove il focus è sul pooling e sulla crescita dei talenti, sulla diversificazione del rischio legato ai risultati sportivi e sull’ottenimento di sinergie commerciali ed organizzative. La seconda, invece, prevede lo sviluppo di una strategia a medio-lungo termine finalizzata a portare stabilmente il club in Serie A e accrescerne il valore di mercato nell’ottica di una futura rivendita».
Nella sua analisi AlixPartners spiega quali siano le principali leve di creazione di valore sottostanti a quest’ultima modalità di investimento.
Perché investire in Serie B o C – I ricavi operativi
Tra le principali leve vi è il “boost” legato alla promozione in Serie A, che può portare a un incremento automatico dei ricavi provenienti dai diritti televisivi di circa 30 milioni di euro. Non solo, la promozione in Serie A garantisce accordi migliori con gli sponsor di maglia e partner tecnici, generando un valore medio di sponsorizzazione maggiore rispetto alle serie minori.
Inoltre, è valida anche per questa tipologia di investimento, la tesi alla base degli investimenti effettuati di recente in top club italiani secondo la quale il prodotto Serie A presenta un upside significativo in termini di monetizzazione dei diritti tv e delle sponsorizzazioni. Se tale potenziale dovesse materializzarsi, il club ne beneficerebbe in modo automatico.
Infine, non vanno dimenticati i nuovi flussi di ricavi: l’utilizzo efficace dei social network potrebbe aumentare la visibilità degli sponsor e fornire un nuovo canale per il merchandising. I prodotti digitali (come i fan token/NFT/metaverso) potrebbero cambiare il modo in cui i fan interagiscono con la propria squadra; il mercato in rapida crescita degli eSport offre l’opportunità di attrarre un nuovo pubblico, in particolare i fan più giovani.
Molte di queste opportunità potranno essere pienamente sfruttate solamente dai club della lega maggiore: l’anno scorso 16 club di Serie A hanno venduto diritti esclusivi a EA Sports per consentire l’utilizzo dei nomi, degli stemmi, dei kit e delle squadre dei loro club per la serie di videogiochi FIFA. I club che ottengono la promozione possono aprirsi a nuove opportunità come queste.
Perché investire in Serie B o C – I multipli
«Acquisire un club di serie minori con l’obiettivo di assicurarsi una rapida promozione nella massima serie offre due ulteriori vantaggi», spiega Edoardo Persenda di AlixPartners. «In primo luogo, l’investimento iniziale per un club di Serie B o C è tipicamente limitato a pochi milioni di euro. Ad esempio, nel 2021, Robert Lewis e John Aiello hanno acquisito il 60% del Cesena FC, club di Serie C, per un valore di 1,8 milioni di euro. Nel 2022 il City Football Group ha invece rilevato una quota dell’80% del Palermo FC per un valore di circa 13 milioni di euro. In secondo luogo, un club di Serie B o C neopromosso in Serie A incrementa automaticamente il proprio valore economico grazie ad un multiplo della transazione più elevato. Infatti, mentre questo multiplo calcolato sui ricavi operativi è tipicamente nell’intorno di 1x per i club di Serie C e 1,5x per i club di Serie B, può aumentare fino a 2x o addirittura 2,5x per i club di Serie A».
Perché investire in Serie B o C – Il tema stadio
Il terzo spunto di riflessione riguarda gli stadi. La costruzione di un nuovo stadio può aumentare considerevolmente i ricavi di un club. Tra le principali leve per la creazione di valore vi sono i naming rights legati all’impianto, l’incremento dei biglietti venduti e dei prezzi medi applicati, e l’incremento dei posti premium e corporate; inoltre, un nuovo stadio può portare un notevole incremento dei ricavi legati a una serie di servizi accessori quali centri commerciali, punti di ristoro, tour dello stadio e del museo, e hosting di altri eventi e conferenze.
Generalmente i club di seconda e terza fascia non necessitano di capienze elevate, salvo alcune eccezioni, pertanto, la ristrutturazione dello stadio esistente rappresenta una valida alternativa alla costruzione di un nuovo impianto, garantendo comunque il raggiungimento di molti dei benefici menzionati e riducendo notevolmente l’investimento necessario e le tempistiche, come nei casi della Dacia Arena dell’Udinese e del Gewiss Stadium dell’Atalanta.
Perché investire in Serie B o C – Scouting e settore giovanile
Generalmente un club di seconda e terza fascia è sottoposto a minori pressioni, interne ed esterne, nell’acquisto di giocatori che possano immediatamente rendere e contribuire al raggiungimento dei risultati prefissati. Questo secondo AlixPartners è un altro vantaggio nell’investire in club di serie minori, offrendo la possibilità di focalizzarsi nello sviluppare un efficace modello di scouting e di settore giovanile, finalizzato all’acquisizione, allo sviluppo, e alla valorizzazione di giovani talenti funzionale sia all’ottenimento di risultati sportivi sia ai benefici economici legati al player trading. Questo beneficio non è garantito e richiede un investimento di tempo e risorse al fine di studiare e implementare il modello più efficace e l’organizzazione migliore, sia in termini di personale che di strutture predisposte, tuttavia esistono numerosi casi di successo in Europa da cui prendere spunto, principalmente in Francia, Portogallo e Belgio/Olanda.
L’analisi di AlixPartners sul mercato europeo dei trasferimenti nel settore del calcio, basata sul quinquennio 16/17 – 20/21, dimostra che sia il modello di scouting che quello del settore giovanile possano generare una notevole creazione di valore. Fra le tante storie di successo nel calcio europeo, tra cui il Benfica e l’Ajax, l’Atalanta è il club che meglio ha saputo valorizzare i propri talenti attraverso la propria rete di scouting e la propria organizzazione.
Perché investire in Serie B o C – Le risorse necessarie
Provando a delineare il profilo finanziario dell’investimento, non considerando il rifacimento dello stadio, quali sono gli ordini di grandezza? Risponde ancora Filippo Guidotti Mori: «L’investimento iniziale per l’acquisto del club non è significativo, siamo nell’ordine di 2-3 milioni per un club di Serie C, tuttavia se poi consideriamo un periodo di 6-7 anni per la promozione in Serie A e la stabilizzazione all’interno della categoria vanno aggiunte le risorse per coprire le perdite operative, le quali potrebbero valere circa 40-45 milioni per l’intero periodo, nell’ipotesi di un extra budget nei primi 3-4 anni per garantire la promozione in Serie A».
Inoltre, sono necessari gli investimenti per potenziare la rosa. Per quanto riguarda la promozione in serie A – escludendo il caso del Monza – altri casi testimoniano che non sono necessari grandi investimenti: il Parma per passare dalla D alla A nel periodo 2015-2018 ha investito poco più di 5 milioni di euro, il Venezia per la promozione dalla C alla A nel periodo 2016-2020 ha registrato un saldo positivo per 2 milioni di euro. Tuttavia, per aumentare le probabilità della doppia promozione in un orizzonte temporale di 3-4 anni un budget di circa 10-15 milioni potrebbe essere necessario; mentre per la permanenza in Serie A almeno altri 10 milioni vanno messi in preventivo da affiancare ai benefici associati all’implementazione di un modello di scouting di prim’ordine.
Infine, l’Enterprise Value a 7 anni dall’investimento potrebbe essere nel range 100-130 milioni, considerando la crescita dei ricavi operativi per vie endogene ed uno scenario di crescita del valore dell’intera Serie A, ripagando così interamente gli investimenti fatti in caso di vendita del club.