Sono partite le prese di profitto sulle azioni Ferrari che ieri, a valle dei conti 2022 e dell’outlook 2023 superiore alle previsioni, aveva chiuso le contrattazioni al massimo storico di 246,8 euro (superato il record in chiusura del novembre 2021 a 246,3). Le quotazioni scendono del 2,5% circa a 240,7 euro per una capitalizzazione di 46,7 miliardi di euro.
Nel quarto trimestre la casa di Maranello ha realizzato ricavi per 1,368 miliardi di euro (+17%) con un ebitda di 469 milioni (+18%) e profitti netti per 221 milioni (+3%) che portano i conti dell’intero 2022 a 939 milioni di utili su 5,095 miliardi di ricavi. «Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo», ha detto l’amministratore delegato Benedetto Vigna.
Previsioni migliori delle stime, sottolineano da Equita Sim osservando che «la guidance 2023 del margine ebitda (37.4-38.2%) è vicina all’estremo inferiore del target al 2026 (38-40%), ma il management ha sottolineato che il piano prevedeva un balzo nel breve grazie al contributo dei nuovi modelli e una crescita più moderata negli anni successivi».
Ferrari presenterà quattro nuovi modelli nel 2023, e per quanto riguarda gli ordini questi saranno sufficientemente solidi da coprire anche il 2024.