Sembra essere finalmente arrivato il momento del restyling per lo stadio “Dall’Ara” di Bologna. Il club guidato dal canadese Joey Saputo è da tempo al lavoro per portare avanti le opere di ristrutturazione dell’impianto e dotare la città di una nuova struttura all’avanguardia.
Come riferisce Il Resto del Carlino, il 2023 potrebbe essere l’anno buono per procedere con i lavori, ma prima serve il via libero definitivo per lo stadio “provvisorio” che dovrà ospitare la squadra di Thiago Motta fino a quando al “Dall’Ara” ci saranno i lavori.
Questo impianto, a cui il Bologna si appoggerà, è previsto nell’area FICO, il parco agroalimentare di Eataly in via Canali, e una decisione in merito – con il via della gara per aggiudicarsi i lavori – è prevista entro il mese di marzo. Sul tavolo delle varie trattative c’è sempre stato il nodo delle famose “opere compensative”. Poi, nel 2017, le nuove norme nazionali sugli stadi hanno messo i bastoni tra le ruote a Comune e società, che hanno dovuto far ripartire l’iter da capo.
Il progetto dello studio di Gino Zavanella per il “Dall’Ara” intanto ha cominciato a prendere forma: copertura totale della struttura, mantenimento della Torre di Maratona, riduzione della capienza complessiva, rifacimento di curve e tribune in modo che siano più vicine al manto erboso. Nel 2018 è arrivato un altro sviluppo fondamentale: Palazzo d’Accursio entra in campo in prima linea con 30 milioni di euro pronti per essere investiti sul “Dall’Ara”, che dovrebbe avere un costo di circa 150 milioni.
Il restyling doveva partire nel 2020, ma la pandemia ha fatto stoppare tutto fino al luglio 2022 quando l’amministratore delegato Claudio Fenucci e il nuovo sindaco di Bologna, Matteo Lepore, hanno annunciato di essere arrivati a un accordo: entro marzo 2023 tutto ciò che riguarda lo stadio temporaneo deve essere chiuso, così da partire con le gare d’appalto ed essere pronti per il prossimo campionato, cioè la stagione 2023/24 a ospitare le gare casalinghe degli uomini di Thiago Motta. Il nuovo Dall’Ara dovrebbe essere pronto entro la fine del 2026, cioè quando arriverà a scadenza il mandato dell’attuale amministrazione.