Manovra stipendi Juve, la Procura chiede una proroga

Mentre entro lunedì 30 gennaio sono attese le motivazioni a proposito della sentenza che ha portato alla penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus dalla Corte federale d’Appello, nell’ambito dell’inchiesta…

Juventus chiusura Borsa
Il logo della Juventus (Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

Mentre entro lunedì 30 gennaio sono attese le motivazioni a proposito della sentenza che ha portato alla penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus dalla Corte federale d’Appello, nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze, il procuratore federale Chinè ha chiesto una proroga di 30-40 giorni per approfondire le valutazioni della gestione finanziaria nell’ambito dell’inchiesta sulla “manovra stipendi”. A riportarlo è Il Messaggero.

Quest’ultimo filone è quello che più preoccupa il club bianconero visto, che se fosse giudicato colpevole rischierebbe una grossa multa e ulteriori punti di penalizzazione. Alla posizione molto scomoda della Juve si aggiunge anche quella dei calciatori che hanno firmato le famose scritture private che non potevano essere depositate in Federazione. Il comma 8 infatti prevede che «i tesserati che pattuiscono con la società compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese».

Le firme sui documenti attualmente in mano all’accusa, e non si esclude che ne possano essere trovati altri, portano le firme di Szczesny, Bonucci, Cuadrado, Rabiot, McKennie, tutti ancora nella rosa della Juventus. La famosa “carta Ronaldo” in possesso degli inquirenti non porta la firma del portoghese, nel frattempo trasferitosi all’Al Nassr passando dallo United, ma solo quella dell’allora direttore sportivo Fabio Paratici, ora al Tottenham. Dybala, Arthur e Bernardeschi completano l’elenco dei calciatori che hanno firmato gli accordi.

Su tutto questo vigila, con assoluta riservatezza, la UEFA che dovrà poi valutare la posizione della Juventus anche per quanto riguarda la partecipazione alle competizioni europee per club. Ma questo sarà fatto esclusivamente dopo l’ultimo grado di giudizio della giustizia sportiva italiana. Con una sentenza definitiva in mano si muoverà poi il massimo organismo del calcio europeo.