Juventus penalizzazione plusvalenze – E’ cominciata alle 12.50 da remoto, presso la Corte federale d’Appello a sezioni unite, la discussione sull’istanza di revoca della sentenza di assoluzione presentata dalla Procura della FIGC relativa alla riapertura del caso plusvalenze che vede coinvolta la Juventus e altri 8 club (Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara).
Nella vicenda sono coinvolti anche 52 dirigenti o ex dirigenti fra i quali Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini. Per prima cosa, dunque, verrà discussa l’ammissibilità del ricorso di revocazione dopo che la stessa Corte federale aveva assolto, nel maggio 2022, i club e dirigenti coinvolti.
Qualora l’istanza dovesse essere accetta, il procuratore Chiné procederebbe con la richiesta delle sanzioni per le società e i soggetti interessati. Collegato da remoto da Torino per seguire l’udienza c’è anche il nuovo presidente della Juventus, Gianluca Ferrero. Con i legali del club bianconero ci sono anche il ds Federico Cherubini e Fabio Paratici, ora dirigente del Tottenham.
Juventus penalizzazione plusvalenze – La richiesta di Chinè
In apertura, la parola è stata presa dal procuratore Giuseppe Chinè, per la requisitoria che deve motivare la richiesta di revocazione. E subito sono arrivate richieste pesanti: «Penalizzare di 9 punti la Juventus», ha chiesto Chinè. E poi: 16 mesi di inibizione per Agnelli, 20 mesi e 10 giorni per Paratici, 10 mesi per Cherubini e 12 mesi per tutti altri consiglieri della Juventus.
Poi, la palla passerà alle difese. La Corte deve decidere se ammettere la revocazione o chiudere definitivamente questo capitolo sul caso plusvalenze. Una decisione sul tema è attesa in serata.