La Corte d’Appello della FIGC si prepara a rispondere a due domande nella giornata di domani: è giusto riaprire il processo sportivo sul caso plusvalenze? E se sì, la Juventus e le altre società incolpate (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Pescara e il vecchio Novara) e assolte in primavera che sanzioni dovrebbero meritare?
Come ricorda La Gazzetta dello Sport, sono state le carte della Procura di Torino a convincere il procuratore federale Giuseppe Chiné a presentare una richiesta per revocazione. Chinè ha sottolineato come il quadro sia del tutto cambiato: in occasione dei primi processi, il cuore delle accuse era rappresentato da una ricognizione sui valori messi a bilancio che “gonfiavano” il valore di alcuni calciatori. Ora ci sono intercettazioni molto significative e c’è un quadro istruttorio molto più robusto.
Il procuratore federale illustrerà il suo punto di vista nello stesso momento, parlando della necessità della riapertura e formulando nello stesso intervento la richiesta di sanzioni, anche se ancora non è chiaro quali potrebbe chiedere. Di certo, una richiesta di riapertura è un atto giuridicamente molto forte, ma va detto che in occasione dei precedenti processi sulla stessa materia sono state chieste solo multe e inibizioni senza penalizzazioni.
Le decisioni arriveranno subito, al massimo entro lunedì. Ma il verdetto sarà espresso su tutte e due le questioni: riapertura o no del processo, sanzioni o assoluzione. Poi la Procura federale potrebbe deferire altri club (quelli delle famose partnership con la Juve) e proseguire sul fronte della discussa “manovra stipendi”, considerata più di tutti come il cuore della vicenda.