Si complica il rapporto tra la Juventus e la UEFA con uno sguardo al tema Fair Play Finanziario. La partecipazione dei bianconeri – in qualità di promotori – alla Superlega aveva già creato un muro tra il club e la Federcalcio europea, ma nel frattempo è esploso il caso delle possibili violazioni al FPF. Due questioni comunque separate, ma che non lasciano la Juventus tranquilla.
Dopo le dimissioni di Andrea Agnelli, la UEFA ha deciso di intervenire subito, non limitandosi a collaborare con la Consob, la procura di Torino e la FIGC. L’organismo ha deciso di aprire un’indagine anche a livello europeo perché la Juve ha firmato un “settlement agreement” per il deficit di bilancio (esattamente come altri club, tra cui Milan, Inter e Roma in Serie A), ma bisogna capire cosa accadrebbe alle sanzioni stabilite qualora il quadro finanziario presentato dal club fosse fedele.
A Nyon – scrive La Gazzetta dello Sport nella sua edizione odierna – attendono il fascicolo della procura di Torino. Solo allora la UEFA potrà farsi un’idea della gravità della situazione. Quello che la Federcalcio europea vuole capire è quale sia l’effettiva situazione del bilancio.
Per le questioni dibattute finora – “operazioni incrociate” e “manovre stipendi” – la Juventus può cavarsela con una multa. Discorso molto diverso se fossero provati invece pagamenti in nero, tipo attraverso società offshore, per non far figurare passivi più alti, ingannando il Fair Play. In quel caso i rischi sarebbero maggiori e le sanzioni conseguenti potrebbero essere ben più gravi.