Agnelli intercettato: «Non era solo il Covid, abbiamo ingolfato la macchina»

«Leo, la Juventus è quotata in Borsa, è della famiglia Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?». Così l’ex direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici, rispondeva al difensore…

Agnelli intercettato

«Leo, la Juventus è quotata in Borsa, è della famiglia Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?». Così l’ex direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici, rispondeva al difensore bianconero Leonardo Bonucci a proposito a proposito della “prima manovra stipendi”.

Poi ci sono le plusvalenze “gonfiate” nella compravendita di giocatori. «Dobbiamo essere aperti su tutto. La priorità sarà vendere in prima squadra ma allo stesso tempo prepariamo cessioni giovani. Facciamoci trovare pronti, così potremmo scegliere e non essere costretti a restare a piedi. In qualche modo faremo e arriveremo a dama… ne sono sicuro, siamo troppo bravi e troppo allenati», diceva invece in un messaggio Paratici con il suo braccio destro Federico Cherubini.

Nulla di più sbagliato, perché ieri – ricorda La Repubblica nella sua edizione odierna – le accuse mosse dai pm sono state formalizzate in una richiesta di rinvio a giudizio per 13 indagati: l’ex presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’AD Maurizio Arrivabene, il responsabile finanziario Stefano Cerrato, il Ds Paratici, i dirigenti Marco Re e Stefano Bertola, l’avvocato Cesare Gabasio, gli ex consiglieri del CdA Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano, i revisori dei conti Stefania Boschetti e Roberto Grossi, oltre alla società Juventus come persona giuridica.

Le carte dell’inchiesta raccontano di accordi segreti tenuti nei cassetti di avvocati e notai: «È meglio che non ci fosse quel carteggio. E ancora grazie che Ronaldo non ha fatto dei pizzini pericolosi», si sente nelle intercettazioni. «Giuro ho avuto delle sere che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo a pensarci», racconta al telefono Cherubini. «Non c’è criterio nel modo in cui spendiamo i soldi. Non c’è da stupirsi se in due anni abbiamo chiesto 700 milioni di euro agli azionisti», dice Bertola in occasione del rinnovo di Chiellini.

Due aumenti di capitale a distanza di così poco tempo non sono bastati. «Fatti i conti della serva noi dovevamo fare per star tranquilli, un aumento di 650 milioni, non di 400… per sanare», diceva l’AD Arrivabene, mentre Bertola commentava: «Siamo andati decisamente in over spending».

Il lockdown era stato un modo per nascondere i guai pregressi. Andrea Agnelli il 3 settembre 2021 ne parla con Arrivabene: «Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda… perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire». Un «progetto che è stato fatto da Higuain in poi» per far fronte a «una rosa che sta tendendo a invecchiare», dice Cherubini. E Cerrato conferma: «Poi è stato fatto un all in con Ronaldo, De Ligt e così via e subito dopo è arrivato il Covid».