Plusvalenze e stipendi: la difesa della Juve in tre punti

Juventus difesa Consob – La Juventus ha comunicato nella giornata di ieri lo slittamento dell’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2022 – inizialmente prevista per…

Juventus andamento Borsa

Juventus difesa Consob – La Juventus ha comunicato nella giornata di ieri lo slittamento dell’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2022 – inizialmente prevista per il 28 ottobre e già spostata al 23 novembre 2022 – al 27 dicembre 2022. Una scelta che si è resa necessaria per consentire ai soci di esaminare un’informativa (anch’essa pubblicata ieri) con i dati pro-forma sulla situazione economico-patrimoniale, come da richiesta della Consob.

L’autorità di controllo del mercato finanziario italiano ha infatti contestato al club bianconero le modalità di contabilizzazione di alcune “operazioni incrociate” (scambi di calciatori che hanno generato plusvalenze) e delle cosiddette “manovre stipendi” (prima e seconda manovra), concordate con i giocatori per contrastare gli effetti dell’emergenza Coronavirus.

Sulla base delle indicazioni della Consob, la Juventus ha riscritto pro-forma i bilanci con perdite in aumento per quanto riguarda il 2019/20 e il 2020/21 e un rosso in calo per quanto concerne l’esercizio chiuso al 30 giugno del 2022, passato dai -233,2 milioni iniziali ai -193,3 milioni di euro pro-forma.

Juventus difesa Consob – Le operazioni incrociate

Nel documento pubblicato dalla Juventus non manca la difesa del club bianconero, che ha presentato una serie di controdeduzioni, a cominciare da quelle che sono definite come “operazioni incrociate”. Secondo la società, «le suddette Operazioni Incrociate segnalate da Consob hanno a oggetto giocatori giovani – non appartenenti alla Prima Squadra – per i quali le valutazioni dei relativi diritti si basano principalmente sulle aspettative di crescita dei giocatori stessi».

«Tale elemento rende maggiormente soggettiva, e quindi variabile, la determinazione del fair value dei calciatori in oggetto, fermo restando che non è sufficiente la sola esistenza, nella stima del fair value, di elementi che includano potenziali profili di soggettività per impedire che il valore determinato al termine della stima non sia utilizzabile ai fini contabili, ma è necessario che i riflessi della soggettività di tali elementi sulla stima risultino molto elevati», si legge ancora.

E ancora, le cosiddette «operazioni “incrociate”, dal punto di vista contabile, rivestono i caratteri di cessioni, e acquisizioni, di beni immateriali in cambio di un corrispettivo integralmente in denaro; per questo l’Emittente, in linea con la consolidata prassi internazionale della football industry, e in modo coerente con la contabilizzazione di passate operazioni consimili, ha contabilizzato le stesse, sulla base del principio contabile che “specificamente si applica all’operazione”».

Juventus difesa Consob – La prima manovra stipendi

Il club si è espresso anche sul tema delle manovre stipendi, a cominciare dalla prima, per la quale nei mesi di maggio e giugno 2020 furono conclusi accordi individuali di riduzione dei compensi fissi, per la stagione 2019/2020, di 23 membri della Prima Squadra per un importo pari a quattro mensilità, ossia circa 85 milioni di euro. Successivamente, nei mesi di luglio e agosto 2020, la società ha concluso accordi individuali di integrazione dei compensi di 22 membri della Prima Squadra per un importo complessivo pari a circa 61 milioni (tre mensilità) da erogare per 32 milioni nella stagione 2020/2021 e per 29 milioni nella stagione 2021/2022.

Secondo la Consob, la reale natura «dell’accordo tra società e calciatori riguardava l’effettiva riduzione di una sola mensilità stipendiale con pagamento posticipato di tre mensilità». Per questo motivo, l’organo «ha concluso per la sussistenza di una obbligazione implicita al 30 giugno 2020 la quale avrebbe richiesto l’iscrizione di maggiori costi e di un debito, o quantomeno di un accantonamento e un fondo rischi, relativamente al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2020 di Juventus».

Da parte sua, la Juventus, con riguardo alla prima manovra ha specificato «l’insussistenza di una “obbligazione implicita”; la circostanza che, per effetto degli accordi intervenuti, il titolo giuridico per ottenere il pagamento fosse divenuto lo svolgimento di prestazioni sportive in esercizi futuri; il fatto che la sottoscrizione degli Accordi di Riduzione 2019/2020 fosse avvenuta nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2020, allorquando il grave e imprevedibile verificarsi della pandemia, e i conseguenti provvedimenti restrittivi della libertà di circolazione, e quelli di sospensione delle competizioni sportive nazionali e internazionali emanati dalle Autorità di settore, avevano reso giuridicamente “impossibili” le prestazioni dei tesserati, con conseguente legittimità della mancata corresponsione dei compensi da parte di Juventus».

Juventus difesa Consob – La seconda manovra stipendi

La seconda manovra stipendi risale invece al 2021, quando la Juventus ha concluso, nei mesi di aprile e maggio, accordi individuali di riduzione dei compensi fissi, per la stagione 2020/2021, conclusi con la maggioranza dei membri della Prima Squadra (n. 17 tesserati) per un importo complessivamente pari a circa 60 milioni.

Successivamente, nel corso della stagione 2021/2022, prendendo atto delle prospettive di progressivo allentamento delle misure di restrizione legate al contesto pandemico […] e successivamente alla progressiva riapertura degli stadi, la società ha concluso accordi individuali di integrazione dei compensi variabili, con il vincolo della sussistenza del tesseramento del calciatore con la società a determinate date, con 11 membri della Prima Squadra per un importo complessivamente pari a circa 31 milioni, da erogare per circa 23 milioni nella stagione 2021/2022 e per circa 8 milioni nella stagione 2022/2023 (loyalty bonus).

Gli effetti economici di questi accordi sono stati riflessi nel Bilancio 2021 mentre gli effetti economici dei Loyalty Bonus sono stati in parte riflessi nel Bilancio 2022 e, per una porzione pari a circa 8 milioni, saranno riflessi nell’esercizio che chiuderà al 30 giugno 2023, in funzione dell’avveramento delle condizioni contrattualmente previste.

Secondo la Consob, sulla base di una serie di documenti «ricorrerebbero i requisiti di una obbligazione implicita per cui la Juventus avrebbe onorato l’impegno relativo al pagamento posticipato delle quattro mensilità al verificarsi della condizione relativa al tesseramento del calciatore e ricorrerebbero i requisiti […] per l’iscrizione di un accantonamento nel bilancio al 30 giugno 2021».

In relazione alla seconda manovra, la Juventus ha sottolineato che «gli aumenti salariali di cui alle bozze di accordi di integrazione sarebbero stati accordati sulla base di contratti da stipulare in futuro, sul “presupposto” del, e quindi subordinatamente al, “progressivo allentamento delle misure di restrizione per la stagione 2021/2022” che in tale momento (aprile/maggio 2021) costituiva variabile di obiettiva incertezza, non essendo a tale data in effettivamente remunerato non già prestazioni sportive rese dai calciatori prima del 30 giugno 2021, bensì prestazioni da rendere successivamente nell’esercizio susseguente, con la conseguenza che non sarebbe stata richiesta l’appostazione a bilancio d’una passività per costi che sarebbero stati di competenza di un esercizio futuro».