ECA e UEFA in coro: «Ferma opposizione alla Superlega»

Si è tenuto questa mattina a Nyon, in Svizzera, l’incontro tra i rappresentanti di A22 Sports – la società dietro il progetto della Superlega – e il top management UEFA,…

Ceferin nuovo mandato UEFA
(Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Si è tenuto questa mattina a Nyon, in Svizzera, l’incontro tra i rappresentanti di A22 Sports – la società dietro il progetto della Superlega – e il top management UEFA, alla presenza di diversi rappresentanti di club, associazioni e istituzioni calcistiche dei Paesi affiliati alla Federcalcio europea. Sul tavolo il futuro del calcio europeo e la possibilità di lanciare nuovi tornei oltre il controllo della UEFA.

Un incontro che ha portato a reazioni contrapposte, come si evince dai comunicati stampa diramati da A22, dalla UEFA e dall’ECA (European Club Association). «E’ stato bello incontrare la UEFA e siamo felici che abbiano accettato il nostro invito per uno scambio aperto. Questo è un segnale importante per club e tifosi. Non vedo l’ora di continuare il mio impegno con molti club e altre parti interessate nei prossimi mesi. Le discussioni che ho avuto nelle ultime settimane mostrano chiaramente che la comunità calcistica è desiderosa di discutere del futuro e ha idee concrete per il cambiamento», ha esordito Bernd Reichart, CEO di A22.

Durante l’incontro sono stati discussi numerosi temi riguardanti il ​​futuro del calcio in Europa, ma non sarebbero stati forniti dettagli a proposito di un eventuale format per il rilancio della Superlega. A22 – si legge in una nota – ha condiviso con la UEFA il suo punto di vista sulle principali questioni che lo sport deve affrontare, «tra cui la governance dei club nelle competizioni europee, il fallimento delle competizioni europee per club nel raggiungere il loro pieno potenziale, la mancanza di controlli finanziari adeguati, prezzi accessibili per i tifosi e gli investimenti necessari per finanziare il calcio femminile, le infrastrutture e, soprattutto, la solidarietà».

E’ stato inoltre ribadito l’impegno per competizioni aperte basate sul merito sportivo e sul ruolo fondamentale svolto dalle leghe nazionali, che sarebbero complementari a un nuovo format. «A22 porterà avanti i suoi sforzi per riformare il calcio, informata dalle opinioni di un ampio gruppo di parti interessate tra cui club, tifosi, giocatori, leghe, responsabili politici e altre parti. Siamo rincuorati dal fatto che siamo già stati contattati e stiamo dialogando con numerosi club che desiderano prendere parte a questo dialogo per sviluppare una base sostenibile per il calcio europeo», ha concluso Reichart.

Sul fronte UEFA, i vertici della Federcalcio europea, guidati dal presidente Aleksander Ceferin, e alti rappresentanti di leghe nazionali, club, giocatori e tifosi, hanno invece ribadito che l’opposizione all’autoproclamata Superlega rimane ferma come ad aprile 2021.

«Confermando l’unità del calcio europeo, la UEFA e gli altri portatori di interesse hanno respinto ancora una volta all’unanimità la logica alla base di progetti come la ESL. I partecipanti hanno preso atto, con sorpresa, delle affermazioni dell’amministratore delegato di A22 Sports, secondo cui questa società non rappresenta a titolo alcuno nessun club, compresi i tre che continuano a sostenere apertamente il progetto», sottolinea la UEFA in un comunicato.

Sulla stessa sponda anche l’ECA (European Club Association), che «rimane fermamente contraria alla creazione di qualsiasi nuova cosiddetta Superlega o progetto di fuga. L’ECA era fermamente contraria a tali concetti nell’aprile 2021; lo stesso pensiero rimane valido nel 2022», ha sottolineato l’associazione in un comunicato ufficiale.

«Dalla fine del fallito progetto di separazione, l’ECA ha realizzato molte riforme significative, lavorando progressivamente e in modo costruttivo in collaborazione con la UEFA e altre parti interessate. Esempi recenti includono modifiche al processo decisionale e alla governance attraverso la creazione della nuova joint venture per la commercializzazione dei diritti tv e commerciali; modifiche alla struttura delle competizioni per club maschili dopo il 2024; progressi in materia di sostenibilità con l’introduzione di nuove normative sulla sostenibilità finanziaria, tra molte altre riforme, tutte volte a promuovere gli interessi di tutti i club, non solo di alcuni», ha sottolineato l’associazione.

«L’ECA continuerà a lavorare con tutte le parti interessate del calcio europeo con un vero spirito di collaborazione impegnato nel modello sportivo europeo, rimanendo fedele alle tradizioni del calcio europeo di apertura, trasparenza e solidarietà; e dove il successo sportivo è misurato e acquisito dai risultati in campo, dalla collaborazione costruttiva e dalla progressiva riforma fuori dal campo», conclude una nota.