Inter, caso Digitalbits: ancora niente pagamenti

Il caso Digitalbits continua a tenere banco in casa Inter. Come emerge dal bilancio chiuso al 30 giugno 2022, che Calcio e Finanza ha potuto visionare, «la crisi del settore…

Quando si gioca Inter Porto
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Il caso Digitalbits continua a tenere banco in casa Inter. Come emerge dal bilancio chiuso al 30 giugno 2022, che Calcio e Finanza ha potuto visionare, «la crisi del settore delle valute digitali, acuitasi nel corso del secondo trimestre dell’anno 2022, ha impattato e sta tuttora impattando anche i flussi di cassa del Gruppo e, nello specifico, della controllata Inter Media, in particolar modo con riferimento all’accordo di sponsorizzazione sottoscritto con Zytara Labs – Digitalbits, come meglio esposto al paragrafo “Altre informazioni – Contratti di sponsorizzazione”».

Stando al documento, alla data di redazione del bilancio d’esercizio, risultano essere scadute e non ancora incassate le fatture relative ai performance bonus maturati a seguito dei risultati sportivi conseguiti dall’Inter nella stagione sportiva 2021/22, pari a 1,6 milioni di euro (interamente svalutati già al 30 giugno 2022), oltre alla prima rata della stagione sportiva 2022/23 in qualità di sponsor di maglia, per 8 milioni di euro (interamente coperta al 30 giugno 2022 da risconto passivo iscritto per un importo analogo nel passivo dello stato patrimoniale).

Inoltre, Zytara Labs non ha ad oggi presentato il progetto, previsto da contratto, «circa l’integrazione all’ecosistema digitale del Gruppo F.C. Internazionale Milano, peraltro appena reimpostato. Alla data di redazione del presente bilancio consolidato, il Gruppo F.C. Internazionale sta lavorando con la controparte per trovare una soluzione, sebbene abbia provveduto preliminarmente ad oscurare i loghi della controparte dal sito, dai cartelloni pubblicitari e dalle maglie delle squadre del settore giovanile e femminile, pur conservando, al momento, la presenza dello sponsor sulla maglia della Prima Squadra», si legge sul bilancio.

A proposito del caso Digitalbits è intervenuto anche l’AD Corporate dell’Inter Alessandro Antonello: «La crisi del settore delle valute digitali, acuitasi nel corso del secondo trimestre dell’anno 2022, ha impattato e sta tuttora impattando sui risultati del nostro club, in particolar modo con riferimento all’accordo di sponsorizzazione sottoscritto con Zytara Labs – Digitalbits i cui importi dovuti ai sensi del contratto di sponsorizzazione, ad oggi pari a circa 17 milioni, non sono stati ancora versati dallo Sponsor con motivazioni a giustificazione della propria condotta, che vengono ritenute infondate dai nostri legali».

«Il club ha chiesto, in ogni caso, a Zytara l’adempimento al contratto sottoscritto, avvalendosi dell’eccezione di inadempimento, in forza della quale ha sospeso la visibilità del marchio oggetto di sponsorizzazione su tutti i mezzi e i canali contrattualmente previsti, fatta eccezione per la maglia da gioco della prima squadra maschile di calcio, sulla quale, per il momento, è stato invece ritenuto opportuno mantenerlo», ha aggiunto Antonello.

Per quanto riguarda il futuro, «attualmente sono in corso delle trattative finalizzate a una risoluzione via amichevole la vertenza. Allo stato, non è possibile prevedere se tali trattative avranno o meno esito positivo. Qualora non fosse possibile raggiungere un accordo, la società valuterà di attivare tutti i rimedi legali per tutelare al meglio i propri interessi».

«Nel frattempo, la Società ha già intrapreso tutte le azioni necessarie sul mercato, intavolando diverse discussioni per la ricerca di un eventuale nuovo partner di maglia attraverso la propria struttura commerciale affinché il nuovo partner possa subentrare non appena possibile. In questo momento abbiamo numerose interlocuzioni, non siamo ancora nella fase di avere identificato un settore merceologico specifico. Lo sponsor di maglia è importante, tutti partner che si avvicinano a noi devono fare corrette valutazioni. Ci sono molte interlocuzioni aperte, speriamo di chiuderla il prima possibile», ha concluso Antonello.