Juve, la manovra stipendi nella chat di squadra: «Accordo diverso dal comunicato»

Capacità “delinquenziale”. La procura di Torino spende anche questo aggettivo per sostenere, nelle carte dell’inchiesta sui conti della Juventus, la sua richiesta di misure cautelari per i vertici del club,…

Chiellini Dybala impatto bilancio
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Capacità “delinquenziale”. La procura di Torino spende anche questo aggettivo per sostenere, nelle carte dell’inchiesta sui conti della Juventus, la sua richiesta di misure cautelari per i vertici del club, come spiega l’Ansa. Un gip, lo scorso 12 ottobre, ha detto di no e i pubblici ministeri hanno presentato un ricorso: se ne riparlerà davanti al tribunale del riesame. Ai sedici indagati, tra cui il presidente Andrea Agnelli e il numero due Pavel Nedved, sono contestati i presunti trucchi contabili – a cominciare dalle plusvalenze artificiali – che hanno accompagnato i bilanci approvati fra il 2019 e il 2021.

I pubblici ministeri sono convinti che la dirigenza bianconera abbia diffuso consapevolmente “notizie false” sulla prima ‘manovra stipendi’, adottata nel marzo del 2020 sull’onda dell’emergenza Covid. A dimostrarlo ci sarebbero le chat fra i giocatori. Il capitano, Giorgio Chiellini (non indagato), ad accordo raggiunto informò i compagni che il comunicato della società avrebbe contenuto informazioni diverse e raccomandò di non parlarne con la stampa.

Una manovra nata in seguito stop al ricorso eccessivo alle plusvalenze. «Fortuna che alla luce delle recenti visite ci siamo fermati», è un dialogo tra il ds Federico Cherubini e Stefano Bertola, all’epoca direttore finanziario, intercettato nel luglio 2021. I calciatori, è l’accusa della Procura secondo quanto riportato da Repubblica, avevano accettato di ridursi gli stipendi togliendo quattro mensilità (portando un risparmio di 90 milioni) con la Juventus che si sarebbe impegnata, con 17 lettere firmate da calciatori e dirigenti, a versare interamente tre mensilità successivamente, tra buonuscita in caso di cessione o loyalty bonus se fosse rimasto. E sullo sfondo restano i quasi 20 milioni di euro che, secondo la Procura, la società ancora dovrebbe a Ronaldo e mai stati registrati a bilancio.