Dopo un inizio di seduta negativo, il titolo della Juve è risalito in Borsa, chiudendo in sostanziale equilibrio nel primo giorno di contrattazioni dopo la chiusura delle indagine su plusvalenze e manovra stipendi da parte della Procura di Torino.
Le azioni della società bianconera, dopo aver toccato anche il -5,6% nel corso della mattinata, sono risalite nel pomeriggio, chiudendo di fatto in equilibrio a 0,2910 euro per azione (-0,27% rispetto alla giornata di ieri). Alti gli scambi, con oltre 14 milioni di pezzi scambiati su una media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a 4,9 milioni di pezzi. La capitalizzazione è così pari a 735 milioni di euro, rispetto ai 737 milioni alla chiusura della giornata di lunedì.
Nella serata di ieri, la Procura di Torino ha formulato le sue accuse legate all’indagine sui bilanci delle Juventus nelle ultime stagioni: le accuse riguardano falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercatonei confronti di 16 indagati tra Consiglio di Amministrazione, dirigenti “con responsabilità strategiche” e revisori della Juventus, tra i quali compaiono anche i nomi del presidente, Andrea Agnelli, e del vicepresidente, Pavel Nedved. Per alcuni degli indagati la Procura subalpina aveva chiesto l’applicazione di misure cautelari. Richiesta che però il giudice per le indagini preliminari ha rigettato non ravvisandone l’esigenza.
In generale, seduta positiva per Piazza Affari (Ftse Mib +1,4% a 22.289 punti), con uno strappo nel finale così come per le altre Borse europee trainate dal Wall Street sull’onda delle trimestrali e con i rendimenti dei titoli di Stato in discesa. A Milano in evidenza A2a (+5,85%), Saipem (+6,15%), Moncler (+6,3%). Sotto la lente Mps con il titolo che recupera leggermente in scia alle notizie di un contributo di una trentina di milioni da parte di alcune Fondazioni nell’aumento di capitale.