Milan, cambia lo statuto: il nuovo proprietario potrà non essere il presidente

Il Milan cambia lo statuto alla luce del closing che il 14 aprile prossimo sancirà il passaggio del 99,93% del club dalla Fininvest della famiglia Berlusconi alla Rossoneri Sport…

fininvest bilancio 2016

Il Milan cambia lo statuto alla luce del closing che il 14 aprile prossimo sancirà il passaggio del 99,93% del club dalla Fininvest della famiglia Berlusconi alla Rossoneri Sport Investment Luxembourg, la società lussemburghese che l’uomo d’affari cinese Yonghong Li controlla attraverso la Rossoneri Advanced Company Limited delle British Virgin Islands.

L’ordine del giorno dell’assemblea del Milan, riportato nell’avviso di convocazione pubblicato oggi sulla Gazzetta dello Sport, prevede infatti oltre alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione (in cui, secondo quanto riporta l’Ansa, potrebbe essere presente anche un rappresentante del fondo statunitense Elliott Management), del nuovo collegio sindacale e della manleva sull’operato degli amministratori uscenti anche una parte straordinaria per la modifica di alcuni articoli dello statuto attualmente in vigore.

assemblea-milan-avviso-di-convocazione

In particolare saranno modificati i seguenti articoli dello statuto del Milan:

Art. 6 – Disciplina il trasferimento delle azioni della società

Art. 15 – Composizione del consiglio di amministrazione

Art. 16 – Nomina del presidente della società

Art. 17 – Funzionamento del consiglio di amministrazione

Art. 18 – Funzionamento del consiglio di amministrazione (quorum deliberativi)

Art. 19 – Poteri del consiglio di amministrazione e remunerazione

Nell’avviso di convocazione non vengono (ovviamente) indicati i dettagli delle modifiche che saranno apportate allo statuto del Milan. E’ tuttavia interessante notare quanto attualmente previsto dall’articolo 16, quello relativo al Presidente del club e alla sua nomina.

Lo statuto in vigore prevede infatti che l’assemblea nomini il presidente «nella persona posta al vertice della catena partecipativa di controllo della società». «Qualora tale soggetto non intenda, non possa essere nominato o non sia nominato», recita ancora lo statuto del Milan, «l’assemblea elegge il Vice Presidente Vicario, che avrà tutti i poteri di legge e di statuto del Presidente».

Finora, dunque, il presidente del Milan poteva essere solo il proprietario del club e dunque Silvio Berlusconi, che detenendo attraverso le sue holding personali il pacchetto di maggioranza della Fininvest, era (ed è ancora per qualche settimana) la persona posta al vertice della catena partecipativa di controllo della società.

Non è dato sapere quale sarà il nuovo testo dell’articolo 6, ma è lecito attendersi che il nuovo statuto conceda più libertà di manovra in modo tale che in futuro il ruolo di presidente non debba per forza di cose coincidere con quello di proprietario. Yonghong Li potrebbe pertanto decidere di affidare ad altri la carica.